Un portalettere su dieci a Bergamo e in provincia è assunto con contratto a tempo determinato e, dopo 5 rinnovi o al massimo 24 mesi di lavoro, viene lasciato a casa. Contro l’abuso di contratti a termine in Poste Italiane si terrà giovedì 15 giugno un presidio organizzato dalla Slc Cgil in Piazza Cordusio a Milano (dalle 10 alle 12).
 
“Nella nostra provincia gli ultimi rinnovi di contratti a termine sono stati quaranta sui 370 portalettere attivi sul territorio”, ha spiegato oggi pomeriggio Marisa Adobati della Slc di Bergamo. “In tutta la regione sono circa un migliaio le persone assunte a termine, quasi 5 mila sul territorio nazionale. In molti casi si tratta di giovani diplomati e laureati che dopo aver acquisito capacità e competenza professionale non sono più considerati una risorsa e il loro rapporto di lavoro non viene più confermato nel timore che scattino vertenze. Ormai da tempo non assisto più al passaggio da contratti a tempo determinato a contratti a tempo indeterminato: sin dall’inizio dell’esperienza lavorativa questi ragazzi sanno che per loro, dopo due anni, il lavoro in Poste si concluderà. Semplicemente per 24 mesi sopperiscono a una ormai strutturale carenza di organico”.
 
Da qualche mese sono in corso iniziative e manifestazioni in tutte le regioni per aprire una vertenza con Poste Italiane finalizzata alla stabilizzazione di questi rapporti di lavoro e per dare così dignità e futuro a migliaia di giovani senza i quali non sarebbe possibile il servizio universale che Poste dovrebbe garantire: “La nostra richiesta è quella di istituire una graduatoria dove inserire questi giovani lavoratori, per non perdere professionalità e competenze accumulate nei due anni di lavoro di ciascuno, prima di non vedersi più rinnovare il proprio contratto” conclude Adobati.