“L'occupazione cresce e si riduce la disoccupazione, il Pil aumenta, gli investimenti pubblici e privati ripartono. Non c’è nulla di chimerico, lo scenario descritto è realizzabile”. Come? A illustrarlo sarà la Cgil nel corso di un'iniziativa promossa per oggi, martedì 13 settembre alle ore 9,45, presso la sede nazionale della confederazione, in corso d'Italia 25, nell’ambito della quale verrà presentato un Piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile, l’occasione per rilanciare il Piano del lavoro del 2013 in vista della legge di stabilità, con proposte aggiornate, anche a fronte di un’inarrestabile crisi che dal 2008 ha cancellato 1,6 milioni di posti di lavoro e inglobato nell’area di sofferenza e disagio occupazionale altri 3,7 milioni di persone.

Per la Cgil la necessità di un intervento è resa ancor più evidente dagli ultimi dati diffusi dell'Istat, che sottolineano livelli di crescita pari a zero e stimano che questo andamento si protrarrà nei prossimi mesi. “Al centro dell’iniziativa di oggi – spiega Riccardo Sanna, coordinatore area politiche di sviluppo Cgil nazionale – le nostre proposte per la creazione diretta di lavoro in diversi ambiti, a cominciare da quelli di cui si sta parlando in questi giorni, dal dissesto idrogeologico alla riqualificazione urbana, tutti argomenti che sono oggetto anche del confronto che è stato attivato dal governo con le parti sociali e che la Cgil ha messo da tempo in campo per una linea di nuovi investimenti pubblici e privati”.

Un Piano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile e – aggiunge Sanna – per il Mezzogiorno, “cioè per quei territori del nostro Paese che, senza un intervento pubblico in economia, non ce la fanno da soli a riprendersi”. “Senza svelare i contenuti del nostro Piano straordinario – conclude il coordinatore area politiche di sviluppo Cgil nazionale –, posso dire che i nostri calcoli, autorevolmente certificati da importanti istituti di ricerca, molti riconosciuti persino dal Fondo monetario internazionale, ci dicono che pur restando all'interno dei margini definiti dall'Europa si possono trovare tantissime risorse a disposizione. Per citarne una sola, sono stati spesi e impegnati ben 30 miliardi nel triennio in corso tra incentivi, sgravi contributivi e riduzione delle tasse alle imprese. Noi pensiamo a una maggiore intensità nel recupero alla lotta all'evasione o alla stessa idea di patrimoniale sulle grandissime ricchezze, che nel nostro Paese più che altrove sono concentrate nelle mani di poche persone. Ma la verità è che anche solo utilizzando meglio le risorse a disposizione i conti tornerebbero a posto e la crescita sarebbe più del doppio di quella attuale”.

Al dibattito, che sarà presieduto da Gaetano Sateriale, coordinatore del Piano del lavoro Cgil, interverranno Danilo Barbi, segretario confederale Cgil, che illustrerà i contenuti della proposta; Roberto Artoni, professore di Economia all’Università Bocconi di Milano; Maurizio Franzini, professore di Economia all'Università Sapienza di Roma; Laura Pennacchi, coordinatrice del Forum economia della Cgil; Riccardo Realfonzo, professore di Economia all'Università del Sannio. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil Susanna Camusso.