La decisione del Tribunale di Bologna di accogliere la domanda di concordato della 3elle è “finalmente una risposta positiva alla crisi di una cooperativa storica del territorio imolese, che permette di guardare avanti pur nelle note difficoltà del settore”. Ne dà notizia la Cgil di Imola in una nota. “È positiva la scelta fatta da una parte dei lavoratori di affrontare con coraggio la sfida che sta alla base della nascita della Nuova 3elle”, dichiara il segretario generale della Cgil di Imola, Paolo Stefani.

“Il fatto stesso - aggiunge - di scegliere la forma cooperativa conferma che il modello partecipativo rimane uno degli strumenti sui quali costruire il rilancio produttivo del territorio. Credo tuttavia necessario aprire un confronto ad ampio raggio sui valori e sulle motivazioni che orientano le persone verso la scelta associativa e questo va fatto assieme a tutte le cooperative, con il pieno coinvolgimento delle basi sociali”.

Come Cgil, prosegue la nota, “siamo stati molto critici nel 2001 nei confronti dell'introduzione della legge 142 e, in particolare, per quanto riguarda la definizione giuridica della figura del socio lavoratore e ritengo che i tempi siano maturi per una riforma di tutto il sistema a partire dalle norme di riferimento che oggi non rispondono più alle esigenze dettate dalla crisi”.

“Le recenti vicende - conclude Stefani - hanno infatti gettato un'ombra sulla cooperazione che deve essere rimossa al più presto, all'insegna della trasparenza, con l'attenzione che merita un settore in cui la partecipazione alle scelte e la mutualità rappresentano l'asse portante, un settore che oggi può tornare ad essere un nuovo veicolo per lo sviluppo e l'occupazione”.