Il Corriere della sera stamattina apre con la liberazione dei 18 marittimi italiani detenuti in Libia: “Liberati i pescatori. I nostri 108 giorni nella galera libica”, così come il Manifesto con “Pesca provvidenziale”. La Repubblica sceglie le restrizioni anti-covid: “Il weekend della paura. Allarme per l'ultimo fine settimana in zona gialla. Un milione di persone in viaggio”. Il Messaggero e il Fatto quotidiano scelgono invece la verifica di governo, il primo con “Fiducia a tempo per Conte”; il secondo con “Non voleva la task force, ora la chiede”, riferendosi a Matteo Renzi. La Stampa opta per “Non c’è accordo sul lockdown”, mentre il Sole24Ore sceglie “Pressing per le semplificazioni al 110%”.

Interviste
A pagina 15 del Corriere si può leggere un’intervista a Matteo Renzi di Maria Teresa Meli. “Dopo questo incontro la palla è totalmente nelle mani del presidente del Consiglio Conte - si legge -. Noi chiediamo una svolta sui contenuti e lo abbiamo spiegato in modo chiaro, puntualizzando una lunga serie di proposte. Noi non siamo quelli che rincorrono i sondaggi o i titoli, noi facciamo politica. E ci sta a cuore che l'Italia colga la più grande opportunità degli ultimi anni: presidenza Geo, copresidenza Cop26, soldi europei. Se la maggioranza che sostiene Conte capisce che questo è il momento del rilancio politico, bene. Se si pensa di continuare come si è fatto negli ultimi mesi, Italia viva saluta tutti e toglie il disturbo”.

Sulla Repubblica, a pagina 22, Antonello Guerrera pone invece delle domande a Nicola Sturgeon, prima ministra della Scozia e leader del Partito nazionale scozzese. “La Brexit ha stravolto tutto e fomentato gli indipendentisti di Sturgeon, che aspirano a essere i primi a frantumare il Regno Unito tre secoli dopo l’Acts of Union del 1707 – si legge -: ‘Perciò ora serve un altro referendum’, spiega la prima ministra scozzese, ‘così finalmente saremo noi a decidere il nostro destino. Non possiamo più lasciarlo nelle mani di Westminster. Ogni giorno ci bruciano un pezzo di futuro’.

Sempre di Europa e di politica estera si parla a pagina 14 della Stampa, con un’intervista all’europarlamentare francese Bernard Guetta, tra i firmatari della risoluzione che chiede all'Ue di intervenire per la liberazione di Patrick Zaki e per costringere l'Egitto a collaborare nelle indagini sull'omicidio di Giulio Regeni: “Come pub intervenire l'Ue? ‘Parlando con una voce sola e nello stesso senso degli Usa. Se c'è una pressione congiunta di Europa e Stati Uniti potremmo respingere o comunque mitigare la ferocia di questo maresciallo d'operetta, Al Sisi, che oggi è uno dei più sanguinari dittatori sulla Terra. Le sue prigioni sono torture, macellerie. E un criminale politico e un criminale istituzionale’”.

Su Avvenire a pagina 16, Maurizio Carucci intervista poi Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi. “ Il lavoro vero deve tornare al centro delle politiche attive. E necessario insistere sugli incentivi alle assunzioni. II rifinanziamento del reddito di cittadinanza, la proroga della Naspi, i ristori e i sussidi devono lasciare il posto a progetti con il lavoro al centro, per imprese protagoniste di un vero rilancio”, dice.

Da segnalare, infine, sul Venerdì della Repubblica, un’intervista di Federico Rampini a Barack Obama: “Fare il presidente degli Stati Uniti è come partecipare a una gara a staffetta. Prendi il testimone da chi ti ha preceduto: alcuni erano degli eroi, altri erano al di sotto dell'ideale. Se corri al meglio delle tue forze, quando passi il testimone la nazione o il mondo saranno un po' meglio di prima”.

Editoriali e commenti
A pagina 32 del Sole24Ore si può leggere un’analisi di Ignazio Angeloni su Ue e credito. “Dove l'Unione ha fallito è nel secondo obiettivo, quello di creare banche genuinamente europee, un compito che solo lei poteva realizzare. Otto anni dopo, le banche dell'area euro sono "provinciali" (ossia nazionali) quanto e più di prima. Non vi sono state fusioni transfontaliere rilevanti. Le banche in difficoltà hanno ridotto le attività estere. Quelle che avevano una vocazione internazionale si rivolgono all'interno, dando magari una mano a risolvere i problemi del loro paese”.

Il fondo del Corriere della sera è invece affidato a un ricordo di Tommaso Padoa-Schioppa a firma di Mario Monti: “Padoa-Schioppa è riconosciuto nel mondo per essere stato l'architetto forse più lungimirante tra quanti lavoravano per disegnare la Bce, che poi come membro del Comitato esecutivo avrebbe contribuito a rendere credibile nei mercati e rispettata, se non sempre amata, dai politici. Oggi vedrebbe con soddisfazione la capacità dimostrata dalla Banca di reggere alle tempeste finanziarie delle quali fino al 2010 Tommaso aveva visto la fase iniziale”.

A pagina 43 della Repubblica appare poi un’analisi sugli effetti dei lockdown sull’economia e sul lavoro a firma di Tito Boeri, Daniela Paolotti e Roberto Perotti . “Le misure restrittive tuttavia sono un dramma che tanti lavoratori e imprenditori vivono sulla loro pelle - si legge - . L'errore però è contrapporre sanità pubblica ed economia, salvare vite umane e Pil: non sono inconciliabili. Con l'arrivo dei vaccini ora sappiamo che tra qualche mese saremo fuori dalla fase peggiore. Lo strumento giusto per affrontare queste situazioni temporanee sono i ristori a coloro che perdono il lavoro o devono chiudere la propria attività in conseguenza delle restrizioni”.

Piero Fassino invece affida un’analisi sulle migrazioni a pagina 3 di Avvenire. “Per gestire tutto questo – scrive - servono approcci bilaterali e multilaterali. Approcci bilaterali con accordi tra Paesi di origine e nazioni di destinazione che quantifichino i flussi, ne gestiscano la qualità, ne regolino le modalità. E serve un approccio multilaterale, a partire da una nuova strategia europea che superi il Regolamento di Dublino, ridefinendo regole e princìpi a cui ogni nazione riconduca, poi, strategie e comportamenti. Questa è precisamente anche la finalità del Global Compact for Migration e sarebbe tempo che l'Italia lo sottoscrivesse”.

Sulla Stampa a pagina 6 appare infine una lettera di Gino Strada, che scrive: “E’ ormai evidente che la pandemia ha disvelato le gravi fratture in cui abbiamo vissuto negli ultimi anni, ignorandole. L'ambiente, il sistema economico, la sanità dovrebbero essere argomento di dibattito quotidiano. La sanità è un compito essenziale dello stato perché lo stato deve assicurare a ogni cittadino il diritto a essere curato. Al contrario, la pandemia ha messo in evidenza l'estrema fragilità del nostro sistema sanitario: nel mezzo della pandemia ci siamo resi conto che non avevamo materiali di protezione”.

Lavoro, welfare, sindacato
“Per gli autonomi Cig fino a 800 euro. Il Fisco accelera sulla digital tax” titola a pagina 2 il Sole24Ore un pezzo di Marco Rogari e Claudio Tucci. “«ndennità straordinaria di continuità reddituale e operativa – si legge -. La misura, sperimentale per il triennio 2021-2023, prevede un sostegno monetario per sei mensilità, che va da un minimo di 250 euro a un massimo di 800 euro al mese. Per accedervi occorre aver prodotto un reddito, nell'anno precedente la domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni prima; aver dichiarato un reddito non superiore a 8.145 euro; essere in regola con i contributi. È questo il risultato delle ultime modifiche alle misure di sostegno per il lavoro autonomo che saranno inserite nella manovra”.

Massimo Franchi, a pagina 6 del Manifesto si occupa poi di rider. “Finora era un annuncio di buoni propositi – si legge- . Da ieri è un impegno davanti a union e sindacati: Just Eat sarà la prima azienda ad assumere i propri ciclofattorini come dipendenti ai sensi di un contratto nazionale. Una svolta totale a pochi mesi dall'entrata in vigore del contratto pirata e capestro fra Assodelivery e Ugl che invece manteneva i rider a cottimo e come lavoratori autonomi”.

A pagina 13 della Gazzetta del Mezzogiorno si parla invece di Ex Ilva. Giacomo Rizzo scrive: “I sindacati 'bussano’ al governo per un confronto sul futuro dell'ex Ilva. I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella hanno sollecitato un incontro al Mise dopo la firma dell'accordo tra Invitalia e ArcelorMittal. “Resta per noi prioritario - scrivono le organizzazioni sindacali - avviare con urgenza il percorso di discussione sulle prospettive industriali e occupazionali del gruppo siderurgico”.

La Repubblica, a pagina 39 riporta i dati Inps sulle nuove assunzioni: “Un terzo di assunzioni in meno nei primi nove mesi di quest'anno. Lo certifica Inps nel suo Osservatorio sul precariato. Tra gennaio e settembre le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati sono state 3,8 milioni con un calo del 34% sullo stesso periodo del 2019”, mentre Roberto Rotunno del Fatto Quotidiano a pagina 13 si occupa di dati Istat. “Nel terzo trimestre del 2020, quindi nel periodo che va tra il 1° luglio e il 30 settembre, ben 75 mila lavoratori sono stati messi alla porta per "giustificato motivo oggettivo". Proprio il tipo di licenziamento che i decreti anti-Covid non permettono, a meno che non si tratti di un'azienda fallita, con l'attività cessata o interessata da un cambio d'appalto”.

Collettiva, oggi apre con un reportage video dalla malmessa zona industriale di Pomezia, dove però si stanno sviluppando tre vaccini e un anticorpo monoclonale contro il coronavirus.

L’agenda degli appuntamenti
Per il quadro completo di tutti gli appuntamenti Cgil, vedi l’agenda di Collettiva.