Si riparte domani. I sindacati sono convocati dal governo per mettere a punto le misure previdenziali più urgenti e impostare lo schema della riforma che supererà la legge Fornero dalla fine del 2021. I tavoli sono quindi due: quello di domani servirà a mettere a fuoco gli effetti della pandemia sul lavoro e discutere i nodi rimasti irrisolti. Il secondo appuntamento è stato fissato per il 25 settembre e avrà come ordine del giorno il tema più generale di una riforma previdenziale che superi l’attuale sistema. Le misure che saranno discusse domani dovrebbero entrare nella legge di Bilancio.

Che cosa si aspettano i sindacati? Ne parla Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil con delega alla previdenza, in un intervista sul sito di Pensionipertutti.it “Speriamo che sia il governo – dice Ghiselli - a fare qualche proposta, visto che nei precedenti incontri abbiamo parlato soprattutto noi illustrando la nostra piattaforma. Secondo me domani dovremo partire dal valutare l’impatto che la pandemia sta avendo sul mondo del lavoro ed in particolare sulla sua parte più anziana”. E gli effetti di cui parla Ghiselli sono molto chiari: “Prima di tutto si deve tenere presente il fatto di un maggior rischio nel contrarre l’infezione da parte di chi è più anziano, chi soffre di patologie invalidanti, di chi svolge attività lavorative più esposte. Inoltre non vi è dubbio che cresceranno i problemi occupazionali, in particolare quando cesserà il divieto di licenziare, o per chi è da tempo disoccupato e senza pensione come gli esodati”.

Cgil, Cisl, Uil torneranno a chiedere la proroga degli strumenti già esistenti ma che sono in scadenza a fine anno, in particolare l’Ape sociale e Opzione Donna. “Chiederemo di rafforzare ed estendere la possibilità di accesso all’Ape sociale e alla norma sui precoci – chiarisce Ghiselli - ad esempio rimuovendo alcuni vincoli che limitano la possibilità di accedervi ai disoccupati, ampliando le condizioni di accesso che riguardano gli invalidi e, cosa molto importante, estendendo le attività considerate gravose, in particolare per chi è più esposto al rischio di contagio, come tutti gli operatori della sanità e dei servizi alla persona”.

Ma ci sono anche proposte specifiche per affrontare le situazioni di crisi e soprattutto il taglio dei posti di lavoro. Lo spiega ancora il segretario confederale Roberto Ghiselli. “Noi pensiamo che vadano rafforzati quegli strumenti che permettono di accompagnare le persone dal lavoro alla pensione, sia a fronte di crisi o ristrutturazioni aziendali sia per favorire il ricambio generazionale e l’occupazione dei giovani. In particolare proponiamo di intervenire su due strumenti già esistenti, l’isopensione e i contratti di espansione, che consentono alle persone di uscire in anticipo dal lavoro ed essere accompagnati alla pensione con un reddito ed una copertura contributiva. Il problema è che questi strumenti oggi sono sostanzialmente accessibili solo ai lavoratori delle imprese più grandi e ricche, mentre tagliano fuori la gran parte del mondo del lavoro. Si tratta quindi di modificare queste due norme garantendone l’accesso a tutte le imprese, con una copertura reddituale e contributiva per il lavoratore utilizzando in parte gli ammortizzatori sociali e in parte il contributo dell’impresa, con la preventiva certificazione del diritto pensionistico per evitare che si creino nuovi esodati”.

La discussione della riforma vera e propria, cioè il superamento della legge Fornero, e quindi l’introduzione di una nuova flessibilità nelle uscite dal mercato del lavoro, sarà affrontata nel secondo incontro del 25 settembre. Si dovrà pensare prima di tutto che cosa sostituirà Quota 100 che scadrà alla fine del prossimo anno.