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Sunia e Apu Varese esprimono la loro soddisfazione per l’approvazione, seppur di misura, dell’art. 6 del decreto fiscale che prevede l’avvio delle procedure per la revisione catastale degli immobili a decorrere dal 1 gennaio 2026. "La riforma - si legge in un comunicato - si propone di dare un nuovo sistema per la mappatura degli immobili con nuovi strumenti per Comuni e Agenzia delle Entrate che faccia emergere le migliaia di immobili nascosti e crei le condizioni per riportare a un corretto accatastamento le migliaia di unità immobiliari; oggi, nonostante siano inseriti in contesti di pregio, centri storici e zone di alto valore commerciale, sono soggette a rendite irrisorie pur percependo, soprattutto la grande proprietà immobiliare, profitti elevatissimi soprattutto per i canoni di locazione sia commerciali che abitativi".
Come dichiara il segretario generale Sunia Varese, Flavio Azzena, “una seria riforma del Catasto non preoccupa la stragrande maggioranza dei proprietari dell’unica abitazione, il 70% dell’intero patrimonio e che, in gran parte, sono correttamente accatastate. La riforma del catasto non può e non deve però significare aumento indiscriminato della tassazione degli immobili, soprattutto per i titolari della loro unica abitazione”.
“La riforma – prosegue Azzena - deve mirare a creare giustizia nel settore immobiliare attualizzando le mappe al fine di tenere conto dei cambiamenti urbanistici e strutturali della proprietà immobiliare. Sunia e Apu vigileranno affinché siano salvaguardati i proprietari della loro unica abitazione da eventuali aumenti delle rendite ai fini della tassazione già elevata e che, nel riequilibrio generale, deve essere oggetto di significative riduzioni”.