Le lavoratrici e i lavoratori impiegati da anni nei servizi essenziali svolti presso Prefetture e Questure rischiano di vedere interrotto il proprio contratto a causa della decisione delle agenzie Adecco e Randstad di non ritirare il ricorso al Tar contro la proroga tecnica degli appalti. “Una scelta gravissima che mette a rischio l’occupazione di circa 1000 persone in tutta Italia”, scrivono in un comunicato Nidil Cgil, Felsa Cisl e UilTemp Uil della Lombardia.

A fronte del mancato accordo registrato nell’ultimo incontro con il ministero dell’Interno e del Lavoro, i sindacati hanno indetto per lunedì 16 giugno un presidio con assemblea sindacale e conferenza stampa, che si terranno dalle ore 10.00 alle 12.00 davanti alla sede nazionale di Randstad, in via Roberto Lepetit 8/10 a Milano.

Le organizzazioni sindacali chiedono il ritiro immediato del ricorso da parte delle agenzie e rivendicano la continuità occupazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. “Queste persone garantiscono da anni servizi fondamentali per la collettività – dichiarano i sindacati – e il loro lavoro, spesso invisibile, è determinante per il funzionamento degli uffici pubblici, in particolare per quanto riguarda l’accoglienza e il rilascio di documenti alle persone migranti”.

A sostenere la mobilitazione ci sarà anche una delegazione dell’Inca Cgil, composta da operatrici e operatori impegnati quotidianamente nelle pratiche per le persone straniere. La delegazione sarà coordinata da Clemente Elia, responsabile immigrazione e legalità per la Cgil Lombardia. In caso di mancato dietrofront da parte di Adecco e Randstad, la mobilitazione proseguirà con uno sciopero nazionale indetto per il 23 giugno.

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