È stata un'onda pacifica ed energica quella partita da Catania e, dopo essere passata per Bari, Roma e Treviso, arrivata oggi (15 marzo) a Milano, dove i lavoratori del Nord-Ovest – Alessandria, Genova, Milano e Torino – hanno sfilato in corteo fino alla sede della Sirti per i comizi conclusivi. “Ancora una volta, le lavoratrici e i lavoratori del gruppo – i giovani accanto ai più anziani, gli impiegati assieme agli operai – hanno scioperato manifestando tutta la loro rabbia e la loro voglia di lavoro”, commentano Marco Giglio, Pietro Locatelli e Michele Paliani, coordinatori nazionali Fim, Fiom, Uilm. I sindacalisti ringraziano “tutti quelli che ci hanno manifestato pubblicamente la loro solidarietà, partecipando con noi nei diversi cortei. Un grazie anche alla stampa libera e democratica per l'attenzione che ci sta quotidianamente assicurando e alle forze dell'ordine, che ci accompagnano nella nostra battaglia, assicurandoci il diritto a scioperare e a manifestare pubblicamente”.

Ora la palla passa all'azienda. “Giovedì 21 in Assolombarda a Milano – è la richiesta delle tute blu – Sirti passi dalle parole ai fatti, presentandoci un piano sociale alternativo ai licenziamenti, serio, credibile, sostenibile e condivisibile. E al governo. Dopo l'incontro di martedì che ha determinato la mera sospensione dei termini temporali della procedura, l'esecutivo incalzi l'azienda, affinché ritiri gli 833 licenziamenti, e apra al più presto il tavolo di settore delle tlc, coinvolgendo tutti gli attori protagonisti a vario titolo nel settore. A sostegno della vertenza, in vista dell'importante appuntamento di giovedì, rimangono in essere il blocco delle flessibilità, delle percorrenze e degli straordinari”.

La manifestazione odierna a Milano è stata molto partecipata. “I lavoratori della Sirti – è il commento di Roberta Turi, segretaria generale della Fiom di Milano – operano sulla rete che trasporta i nostri dati. Qui il problema non è l’assenza di commesse, ma l’arroganza di un’impresa che vuole lucrare ancor di più cancellando professionalità e saperi. Oggi in corteo ho visto tanti giovani operai, molti di loro rischiano di entrare nella spirale perversa dei subappalti dove, come è noto, si nascondono spesso l‘illegalità, il mancato rispetto delle norme sulla salute e sicurezza, le infiltrazioni malavitose. Fenomeni gravissimi in ogni comparto, più che mai in un settore strategico e delicato come quello delle tlc. Quella che stiamo ponendo oggi non è una questione che riguarda solo i lavoratori scesi in piazza, ma l’intero Paese”.

Dopo le mobilitazioni degli scorsi giorni l’azienda ha deciso di prorogare per qualche giorno i termini della procedura di licenziamento collettivo. “Bene ma non basta – conclude Turi –, Nel prossimo incontro, che si terrà il 21 marzo qui a Milano in Assolombarda, ribadiremo la nostra posizione. Come hanno gridato oggi i lavoratori in corteo: zero esuberi”. A sostegno delle rivendicazioni dei lavoratori, alla manifestazione di oggi è intervenuto Massimo Bonini, segretario generale della Camera del lavoro metropolitana di Milano.