“Le risorse stanziate dal governo sono insufficienti, ci attendiamo una rapida integrazione del provvedimento legislativo votato”. Questo l’allarme lanciato da Cgil, Cisl e Uil territoriali nell’incontro che si è tenuto a Imola (Bologna), nel tardo pomeriggio di martedì 1° agosto, con il commissario post-alluvione Francesco Paolo Figliuolo.

“C’è una fortissima preoccupazione per il dissesto idrogeologico, gli argini dei fiumi e la viabilità interrotta, in particolare nella zona appenninica”, hanno detto i sindacati, paventando il timore di un “arretramento sociale ed economico soprattutto della montagna, con conseguente spopolamento dell’Appennino”.

Una “ulteriore preoccupazione” deriva poi dalle risorse impegnate nella fase dell’emergenza dagli enti locali, con debiti fuori bilancio, che però “non devono comportare in alcun modo la riduzione degli investimenti su sanità, welfare e opere pubbliche”. Quanto a famiglie e imprese colpite dall’alluvione, per Cgil, Cisl e Uil “è un punto imprescindibile il loro ristoro nella misura del 100% dei danni subiti”.

Al commissario Figliuolo, i sindacati chiedono anzitutto “di sottoscrivere un Protocollo per la legalità e la qualità del lavoro nella ricostruzione, sul modello del terremoto 2012”, di definire un piano per “una ricostruzione giusta e sostenibile, dal punto di vista sociale e ambientale” e di garantire “un adeguato dimensionamento e rafforzamento degli organici degli enti pubblici”.

Cgil, Cisl e Uil sollecitano poi “lo stanziamento di tutte le risorse necessarie per garantire sia l’avvio e la prosecuzione della ricostruzione sia la messa in sicurezza del territorio, compresa la rete scolastica, prevedendo anche un piano per rispondere all’emergenza abitativa”. Serve, inoltre, lo stanziamento “delle risorse necessarie per assicurare il risarcimento al 100% dei danni subiti, diretti e indiretti, sia dalle famiglie sia dalle imprese”.

I sindacati, in conclusione, ritengono necessario “ribadire l’importanza di prevedere una governance del processo di ricostruzione che consenta un adeguato e diretto coinvolgimento delle parti sociali, a fianco delle istituzioni locali dei vari territori interessati”. Per Cgil, Cisl e Uil è infatti “essenziale il coinvolgimento sul piano regionale della gestione commissariale all’interno di un virtuoso modello di relazioni, come quello sancito in Emilia-Romagna con il Patto per il lavoro e per il clima”.