“Troppe morti sul lavoro in polizia e tra le forze dell’ordine, un campanello d’allarme che non possiamo ignorare”. Con queste parole il Silp Cgil lancia un forte segnale, denunciando una situazione ormai insostenibile. Durante la riunione del Comitato Direttivo Nazionale, svoltasi a Roma, il sindacato ha deciso di valutare la costituzione di parte civile nei processi penali riguardanti infortuni e decessi avvenuti in servizio. “Non basta il riconoscimento di vittima del dovere – afferma la segreteria nazionale – se diventa una foglia di fico dietro la quale l’amministrazione della pubblica sicurezza nasconde le proprie responsabilità”.

Alla riunione hanno partecipato il responsabile nazionale del Dipartimento Legalità e Sicurezza della Cgil, Alessio Festi, insieme a Gianluca Torelli e Maurizio Viscione. Al centro del confronto anche la legge di bilancio in discussione in Parlamento, definita “gravemente insufficiente” per quanto riguarda le risorse destinate al comparto sicurezza. Il Silp denuncia carenze strutturali e di organico nella Polizia di Stato, l’abuso del lavoro straordinario – spesso non retribuito – e una gestione organizzativa che mette a rischio la salute e la vita delle lavoratrici e dei lavoratori in divisa.

“Serve accendere un faro sull’organizzazione del lavoro, sulle direttive impartite e sulle misure di sicurezza adottate dall’amministrazione, a livello centrale e periferico – dichiara Pietro Colapietro, segretario generale del Silp Cgil –. Bisogna garantire la corretta valutazione dei rischi, la formazione, l’addestramento, l’adeguatezza delle strutture e la pianificazione dei servizi, nel pieno rispetto della normativa 81/2008”.

Per il sindacato, la questione è chiara: la tutela della sicurezza dei poliziotti non può essere sacrificata sull’altare dell’efficienza o della retorica dell’eroismo. “Un poliziotto costretto a lavorare 12 o 18 ore al giorno tra doppi turni, impieghi in ordine pubblico e straordinari – continua Colapietro – è più esposto al rischio di incidenti. La narrazione dei colleghi eroi e le normative premiali per le vittime del dovere non devono diventare un alibi per chi ha il dovere di prevenire”.

La decisione del Silp Cgil di valutare la costituzione di parte civile segna una svolta importante. È la scelta di un sindacato che non si limita alla denuncia, ma che rivendica giustizia concreta per chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza di tutti, spesso a costo della propria vita. Un modo per dire che dietro la divisa ci sono lavoratrici e lavoratori e che la legalità non può prescindere dai diritti.

Leggi anche