Si è concluso l’incontro urgente convocato dalla Regione Emilia Romagna sulla vertenza Saga Coffee e gruppo Evoca. L’assessore alle Attività produttive Vincenzo Colla ha chiesto all’azienda di prendersi un periodo di dieci giorni per ritornare al tavolo con soluzioni alternative alla chiusura del sito di Gaggio Montano (Bologna), anche con un progetto di rilancio delle produzioni del settore.

"L'azienda ha confermato la chiusura dello stabilimento, a oggi non è cambiato nulla", dice Primo Sacchetti della Fiom Cgil territoriale: "L'atto di sciacallaggio che hanno fatto, lo hanno confermato. Adesso ritorniamo in montagna con i laboratori e decideremo cosa fare".

Per Fiom Cgil e Fim Cisl territoriali e regionali, "siamo di fronte alla violazione non solo di quanto previsto dai recenti accordi aziendali, ma anche del Patto per il lavoro e il clima, sottoscritto in Regione da tutte le parti sociali. Pertanto, non possono essere attuate dall’azienda iniziative unilaterali".

Le distanze restano molto ampie: l’azienda, pur accettando la nuova convocazione del tavolo per il 23 novembre, si è limitata a ragionare di possibili progetti di reindustrializzazione del sito. Pertanto la vertenza resta aperta, il presidio permanente rimane e nelle prossime ore saranno decise dai sindacati ulteriori iniziative di lotta.

"Un incontro difficile", così ammette l'assessore Colla, sottolineando che "quella non è una multinazionale, è una famiglia bergamasca. Se pensi che fai meglio la produzione in Romania, queste si chiamano delocalizzazioni per mettere fuori i lavoratori di Gaggio Montano". Un'operazione "di stampo finanziario, che dà in pasto alle banche i lavoratori di Gaggio. Di fronte a una perdita di gruppo da loro motivata di 70 milioni, Gaggio Montano perde solo cinque milioni". Inoltre, sostiene ancora Colla, "non mi si venga a dire che non si può fare impresa in quel luogo: ci sono soggetti che hanno acquistato imprese e vanno come un treno. Bisogna avere rispetto per queste persone: è gente che vive del proprio lavoro, se gli togliete il lavoro non hanno più niente da perdere".

Davanti al palazzo della Regione Emilia-Romagna, dove si è svolto l'incontro con l'azienda, le lavoratrici e i lavoratori erano arrivati sulle note di "Bella ciao". In pettorina verde con scritto "vergogna" le lavoratrici hanno trovato gli applausi e gli incoraggiamenti del presidio organizzato dai sindacati, cui ha fatto visita una nutrita delegazione della Cgil del territorio guidata dal segretario provinciale Maurizio Lunghi