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Trattative separate e sul tavolo mediazioni già raggiunte con altri sindacati. Lo denunciano Slc Cgil e Uilposte, che già da alcuni mesi Poste Italiane ha escluso dal tavolo del confronto con le parti sociali. L’azienda, partecipata dal ministero dell'Economia e finanze, “impedisce di svolgere a pieno titolo le prerogative di organizzazioni maggiormente rappresentative del settore” dicono Cgil e Uil, che insieme alle sigle dei lavoratori postali ieri hanno scritto al ministro Giancarlo Giorgetti.
"Si è giunti a un punto di non ritorno – si legge nella lettera che chiede un intervento del ministro dell’Economia – riteniamo utile, nell’interesse dei lavoratori e delle lavoratrici che rappresentiamo, e a garanzia delle attività svolte da Poste Italiane per la collettività, intervenire affinché sia ripristinato un corretto equilibrio e una giusta interlocuzione tra le Parti".
Escluse dal dicembre 2024 dai tavoli unitari su richiesta di altre sigle sindacali, Slc Cgil e Uilposte si sono viste precludere "la possibilità di fornire il proprio contributo alla discussione. È venuto meno quel confronto di merito, di idee, anche di valori, che è la condizione necessaria per poter parlare di democrazia sindacale e per salvaguardare il principio fondamentale del pluralismo e della pari dignità nelle trattative sindacali. – conclude la nota - E senza quel confronto, collegiale e contestuale, risulta impossibile per Slc Cgil e Uilposte, impropriamente relegate a ruolo marginale, poter rappresentare pienamente le proprie posizioni a tutela dei propri iscritti".