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Arriva l’accordo per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Dopo quattro giorni di trattativa no-stop tra Fim-Fiom-Uilm e Federmeccanica-Assistal, è stato firmato questo pomeriggio, nella sede di Confindustria a Roma, il contratto collettivo nazionale di lavoro con un aumento salariale sui minimi contrattuali di 205 euro al livello medio (C3) in quattro anni. Lo riferiscono gli stessi sindacati.
La difesa dei salari
Un risultato fondamentale è stato quello di salvaguardare e confermare la struttura della parte economica del contratto. Garanzia dell’adeguamento all’Ipca-nei, quota salario aggiuntivo, clausola di salvaguardia nel caso in cui l’inflazione dovesse avere dei picchi negli anni di vigenza del Ccnl. Tale sistema sistema è quello che garantirà realmente la difesa dei salari dall’erosione inflattiva.
Raggiunti altri obiettivi importanti presenti nella piattaforma contrattuale di Fim-Fiom-Uilm, come l’avvio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro che verrà affidata a una commissione specifica sul tema.
Contro la precarietà
Per quanto riguarda gli altri temi, spiegano ancora le sigle di categoria, un risultato veramente molto importante, e in controtendenza rispetto alla legislazione degli ultimi decenni e gli ultimi rinnovi contrattuali, è il contrasto alla precarietà con una percentuale garantita di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo determinato legata alle causali per prorogare i contratti di durata di 12 mesi.
Estremamente importante anche il diritto per gli staff leasing di durata di 48 mesi ad essere stabilizzati a tempo indeterminato presso l’azienda oggetto della missione.
Si rafforzano le relazioni sindacali
Con il nuovo contratto si realizzano importanti avanzamenti per regolare il mercato del lavoro, con l'introduzione del diritto alla stabilizzazione per i lavoratori somministrati a tempo indeterminato, staff leasing, dopo 48 mesi di lavoro, la definizione di causali per i contratti a termine con una percentuale di stabilizzazione al 20% come condizione per l’utilizzo delle medesime causali oltre il dodicesimo mese di contratto.
L’intesa appena siglata va inoltre nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo alle relazioni sindacali, i diritti di informazione e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, le norme su salute e sicurezza e il contrasto alla violenza contro le donne. Ulteriori novità sono rappresentate dal rafforzamento delle regole sui cambi appalti privati, dall’innovazione della normativa sulla gestione collettiva ed individuale dei Par, dal miglioramento della malattia per i malati gravi e i lavoratori disabili.
Altra importante novità è la riduzione oraria per i lavoratori dei turni più disagiati e la possibilità di utilizzare fino a tre giornate di Par senza preavviso a fronte di imprevisti.
Fiom, Fim e Uilm: buon accordo, salvato il Ccnl
I segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella dichiarano: “È stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto. Abbiamo salvaguardato il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele. L’incremento salariale, l’inizio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro e la stabilizzazione dei rapporti di lavoro precari erano i nostri capisaldi e li abbiamo ottenuti. Oggi possiamo dire, inoltre, di aver salvato il Ccnl che non ha mai smesso di essere sotto attacco”.
Il contratto, infatti, “è il primo strumento di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e questo rinnovo garantirà loro un futuro dignitoso, oltre a rafforzare anche le stesse aziende metalmeccaniche che lo sottoscrivono. I metalmeccanici italiani continuano a scrivere la storia del Paese in un momento di gravi crisi industriali che hanno bisogno di soluzioni immediate e durature”.
De Palma: obiettivo raggiunto, più salario e diritti
Il segretario generale della Fiom, Michele De Palma, quindi aggiunge:“Dopo 4 giorni di trattativa non stop è stata raggiunta oggi l’intesa per rinnovare il contratto nazionale di lavoro delle metalmeccaniche e dei metalmeccanici tra Federmeccanica/Assistal, Fim, Fiom e Uilm che interessa oltre un milione e mezzo di lavoratrici e lavoratori. Al termine di una lunga vertenza, con oltre 40 ore di sciopero, l’accordo di rinnovo del Ccnl determina un aumento salariale di 205 euro per il livello C3 da riparametrare per i livelli superiori o inferiori”.
“Si tratta di un incremento dei minimi contrattuali in vigenza di contratto del 9,64%, superiore all’Ipca Nei prevista per i prossimi anni, insieme al mantenimento della clausola di salvaguardia – spiega ancora De Palma -. Nei fatti si conferma la struttura contrattuale del Ccnl del 2021 con la definizione di aumenti superiori all’Ipca-Nei e il mantenimento della clausola che, anche in futuro, adeguerà i minimi contrattuali sanciti nell’accordo all'effettivo andamento dell inflazione - Ipca Nei”. Inoltre, i flexible benefit passano dagli attuali 200 euro a 250 euro a partire dal 2026.
“Con il nuovo contratto – a suo avviso - si realizzano importanti avanzamenti per regolare il mercato del lavoro con l'introduzione del diritto alla stabilizzazione per i lavoratori somministrati a tempo indeterminato (staff leasing) dopo 48 mesi di lavoro, la definizione di causali per i contratti a termine con una percentuale di stabilizzazione al 20% come condizione per l’utilizzo delle medesime causali oltre il dodicesimo mese di contratto”.
L’accordo appena siglato, poi, “va nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo alle relazioni sindacali, i diritti di informazione e partecipazione, il diritto soggettivo alla formazione, le norme su salute e sicurezza e il contrasto alla violenza contro le donne. Ulteriori novità sono rappresentate dal rafforzamento delle regole sui cambi appalti privati, dall’innovazione della normativa sulla gestione collettiva ed individuale dei Par, dal miglioramento della malattia per i malati gravi, i lavoratori disabili, dei periodi di assenza dal lavoro per lavoratori migranti utili al raggiungimento del Paese di origine”.
Oltre all’avvio di una specifica commissione sul tema della sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro, nell’accordo si definisce la maturazione di ulteriori 8 ore di Par per i lavoratori adibiti a 21 turni di lavoro che va considerato un primo risultato rispetto agli obiettivi posti in piattaforma.
De Palma dunque conclude: “La firma dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, dopo gli scioperi dei mesi scorsi, è per noi un risultato straordinario. Nella giornata di domenica 23 novembre si riunirà il Comitato centrale della Fiom Cgil, e dopo la riunione degli organismi unitari prevista per il mese di dicembre, l’ipotesi di accordo verrà illustrata nelle assemblee nei luoghi di lavoro e, infine, sottoposta al referendum vincolante tra tutte le lavoratrici e i lavoratori”.






















