In ELICA nuovamente a rischio la tenuta sociale: a Mergo messe in libertà le persone durante gli scioperi. Un comportamento irresponsabile a pochi giorni dal tavolo ministeriale.

Grave la denuncia che arriva dal coordinamento unitario Fim FIom e Uilm del Gruppo ELica. "Dopo le aperture e gli inviti al dialogo, nella giornata di ieri si è verificato un fatto a nostro avviso gravissimo nello stabilimento di Mergo - si legge nel comunicato -. Durante la giornata di sciopero, improvvisamente l’azienda si è arrogata il diritto di mettere in libertà una parte del personale che stava lavorando, negando la prestazione lavorativa nei reparti non in sciopero ed intimando ad alcune persone di andarsene.

Successivamente ad altre/i dipendenti che arrivavano per iniziare il lavoro nel secondo turno, al momento dell’ingresso in stabilimento veniva consegnata una comunicazione con la quale si ordinava di non entrare in fabbrica ma di ripresentarsi dopo 3 ore, con la pretesa che le persone se ne andassero fuori dai cancelli ad aspettare sotto lo spiombo del sole, negando anche un riparo a chi era arrivato in macchina con altri colleghe/i ai quali, invece, il lavoro era stato concesso.

Sicuramente un bel modo di manifestare le disponibilità al dialogo apprese dalla stampa, un ottimo percorso di avvicinamento all’incontro del 30 giugno, una splendida presentazione da parte del nuovo direttore, un temporary manager di una società di consulenza, che sembra avere come missione quella di portare a compimento il piano di ristrutturazione senza guardare in faccia nessuno.

Si è reso necessario l’intervento dei carabinieri e della Digos per gestire la complicatissima situazione creata da Elica, i cui comportamenti unilaterali, che tutto lasciano presagire meno che una reale disponibilità al dialogo, stanno rendendo esplosiva la situazione dentro gli stabilimenti, non solo per i contenuti del piano che sono devastanti per le persone e per il territorio, ma anche per le modalità con cui ogni volta si affrontano le situazioni.

Il Coordinamento sindacale, ci tiene a ricordare che più di una volta è dovuto intervenire anche il 118 per soccorrere persone in preda ad attacchi di panico e di ansia; una ventina di persone, soprattutto donne, sono state sanzionate con 3 giorni di sospensione perché in questa situazione non riuscivano a garantire il massimo dell’efficienza.

Siamo di fronte ad una azienda che ha smarrito la sua natura ed è in preda a deliri finanziari, che scarica tutti i fallimenti delle scelte manageriali di questi anni sulle persone, di cui calpesta la vita, cancella il futuro e rischia di compromettere la salute e la tenuta psicofisica in nome del profitto.

Ancora una volta la grande determinazione e la compostezza delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno permesso di gestire la situazione venutasi a creare da questa condotta, a nostro avviso, antisindacale per la quale valuteremo sicuramente di portare l’azienda in tribunale: mettere in libertà le persone per mancanza di materiali, con la cassa integrazione aperta, che si sta utilizzando da oltre un decennio, è una scelta che sembra davvero provocatoria. La risposta è stata esemplare: al momento del rientro al lavoro, le Segreterie di Fim Fiom e Uilm e le Rsu hanno proclamato sciopero per tutto il resto della giornata e lo stabilimento si è svuotato completamente.

Ancora una volta le scelte dei manager si dimostrano inopportune, inadeguate e pericolose, ancora una volta le lavoratrici ed i lavoratori si mobilitano per salvare l’azienda dalle conseguenze causate dalle scelte aziendali. A questo punto, sarebbe davvero interessante sapere, cosa pensa di questo comportamento, che ricorda tanto quelli dei padroni delle ferriere del 1800, il Presidente Casoli, titolato di Cavalierato del Lavoro della Repubblica ( fondata sul Lavoro ) e Presidente dell’ Associazione Italiana delle Aziende Familiari, titoli che forse andrebbero riconsegnati se Elica è davvero diventata quello che stiamo scoprendo giorno dopo giorno e se non cambierà strategia e modalità di approccio alla discussione, ad iniziare dall’incontro del 30 giugno nella sede governativa.