“Il lavoro crea il futuro, per tessere insieme il cambiamento” è il tema intorno a cui ruoterà il XIX Congresso provinciale della Cgil Lecce, che si celebra a Lecce l'11 gennaio. I lavori cominceranno alle ore 9 nella Sala Messapia dell’Hotel Leone di Messapia (Strada Provinciale Lecce-Cavallino), con la relazione congressuale della segretaria generale Valentina Fragassi. A seguire sono in programma i saluti di autorità e ospiti e nel pomeriggio le relazioni dei delegati e le conclusioni del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo. Al termine degli adempimenti congressuali saranno rinnovati gli organismi dirigenti: Assemblea Generale e Comitato Direttivo. Immediatamente dopo, l’Assemblea sarà convocata per eleggere il segretario generale e la segreteria confederale.

Il Congresso è anche l’occasione per tracciare un bilancio dell’attività svolta negli ultimi quattro anni sul territorio e per programmare l’attività del prossimo quadriennio, “coniugando storia e futuro, l’esperienza dei compagni anziani con l’entusiasmo dei più giovani”, spiega Valentina Fragassi, segretaria generale della Cgil Lecce dal 2016. “In questi anni abbiamo posto le basi per proiettare la nostra organizzazione in avanti nel tempo, dal punto di vista del ricambio generazionale, dal punto di vista politico-sindacale e da quello organizzativo. Abbiamo dovuto affrontare cambiamenti epocali: dopo il Covid tutto è cambiato. Il mondo del lavoro corre verso la digitalizzazione in tutti i settori, grazie all’accelerazione sullo smart-working. Più in generale continua a soffrire ancor di più l’universo del lavoro dipendente, soprattutto a causa della bolla inflazionistica: mentre i prezzi corrono, gli stipendi sono fermi. Il ruolo del sindacato in questo periodo è fondamentale per far recuperare potere d’acquisto alle famiglie attraverso la contrattazione collettiva nazionale e territoriale”.

Un’attività di contrattazione territoriale e sociale è bene avviata con la Asl: “Quel modello va esportato anche per governare le transizioni digitale, energetica, tecnologica e ambientale, oltreché per tentare di ridurre l’orario di lavoro a livello di sito produttivo. In provincia in questi anni abbiamo lavorato molto e bene, di concerto con Cisl e Uil, su salute e sicurezza, ma anche per la co-progettazione sui fondi comunitari e su quelli del Pnrr, per l’applicazione dei contratti collettivi in appalti e subappalti”.

Durante i lavori congressuali saranno centrali nella discussione le politiche del Governo Meloni e il contesto internazionale: “Oltre alle conseguenze della guerra sulle popolazioni russe e sull’economia mondiale, mi preoccupa molto quanto accaduto a Brasilia. Dopo Capitol Hill siamo di nuovo alle prese con politici che non ammettono la sconfitta. In Italia la vittoria di Giorgia Meloni non è in discussione, come il suo diritto a governare. Ciò non significa che non sia possibile criticarne la politica, come abbiamo fatto con lo sciopero generale del 14 dicembre. Con i primi provvedimenti il Governo ha chiarito da che parte sta: di sicuro non dalla parte dei più poveri, né da quella del lavoro dipendente o dei pensionati. Sui voucher reintrodotti nel turismo e in agricoltura, ricominceremo a fare battaglia. Ma oltre alla Legge di Bilancio, preoccupano pure la stretta sui raduni, la gestione dei flussi migratori e l’autonomia differenziata”.

In sala saranno allestite due mostre, una sulla parità di genere ed una sulla storia della Cgil, con un excursus sulle tessere del sindacato dal 1944 al 2023, suddivise per periodo storico e legate ai vari segretari generali nazionali che si sono succeduti in 80 anni di storia: Giuseppe Di Vittorio, Agostino Novella, Luciano Lama, Antonio Pizzinato, Bruno Trentin, Sergio Cofferati, Guglielmo Epifani, Susanna Camusso e Maurizio Landini.