“La vicenda Ita va ormai avanti da più di due anni”. A sottolinearlo il coordinatore nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito, ricordando che “sin dalla sua nascita le annose e minuziose richieste dell’Unione europea hanno prima ritardato la nascita della compagnia, poi previsto una durissima discontinuità rispetto ad Alitalia che hanno pagato i lavoratori ed adesso stanno danneggiando il futuro”.

Prosegue quindi il sindacalista: “Ita sta dimostrando in questi mesi di poter stare sul mercato, ha aumentato i passeggeri trasportati e i ricavi e rinnovato la flotta, ma ha necessità di entrare in una grande alleanza europea per sviluppare il piano industriale”.

Il mercato italiano, infine, “è il terzo in Europa e Ita oggi garantisce mobilità dei cittadini a livello intercontinentale ed internazionale. Porre un freno al suo sviluppo vuol dire danneggiare il Paese, i suoi cittadini e i lavoratori diretti e dell’indotto. E rinviare una soluzione addirittura a giugno del 2024 vorrebbe dire compromettere la stagione estiva, di conseguenza la crescita della compagnia e il recupero in produzione dei lavoratori di volo e di terra ancora in cassa integrazione”.