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La manovra affronta solo una parte dei problemi, anche se ci sono alcune prime risposte frutto delle iniziative sindacali unitarie, come il ripristino della rivalutazione sulle pensioni, l’incremento del fondo sanitario, quello sulla domiciliarità, quello sugli ammortizzatori sociali, un primo passo per una legge nazionale sulla non autosufficienza.
Ma si poteva fare molto di più. Occorreva più coraggio per rispondere al forte disagio sociale che è cresciuto con la pandemia. Si è scelto di non affrontare la grande evasione fiscale e non si sono volute mettere le basi per colpire un crimine sociale gravissimo: chi evade toglie tutele e diritti e riduce le protezioni sociali.
L’intervento sul fisco non affronta le grandi differenze tra redditi. Era necessario uno sforzo maggiore e tangibile verso i redditi più bassi.
Siamo di fronte ad una profonda ingiustizia sociale. Contro la disuguaglianza lo sciopero è uno strumento di protesta e di partecipazione che se ascoltato potrà rappresentare un avanzamento del confronto democratico tra i soggetti della rappresentanza sociale e quelli della rappresentanza politica istituzionale.
Per queste ragioni sosterremo e parteciperemo come pensionati e pensionate a tutte le iniziative indette nella giornata del 16 dicembre.