“Siamo a un punto di svolta nell’andamento del negoziato. Dall’incontro con le direzioni aziendali di Fca, Cnhi e Ferrari è emerso che siamo lontani sui singoli contenuti della piattaforma e sul modello di relazioni sindacali”. Questo il commento di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil, al vertice che si è tenuto oggi (lunedì 11 febbraio) a Torino, presso la sede dell’Unione degli industriali. “A oggi – aggiunge l’esponente sindacale – le posizioni si sono dimostrate inconciliabili sul ruolo negoziale dei delegati”.

Nei prossimi giorni la Fiom riunirà il coordinamento nazionale dei delegati per una valutazione condivisa sullo stato del confronto in vista dell’incontro con le direzioni aziendali già stabilito per il 26 febbraio.  "La Fiom – conclude Re David – continua a essere convinta della necessità di un confronto sul piano industriale e occupazionale. L’urgenza della situazione chiede all’azienda e al governo l’avvio di un tavolo visto l’aumento dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e il calo del mercato dell’auto”.

Un giudizio condiviso anche dalla Fiom Cgil torinese. “Oggi sono emerse in modo chiaro le distanze siderali che ci sono tra noi e Fca/Cnhi in merito all'impianto del contratto di lavoro specifico applicato nel gruppo”, afferma il segretario provinciale Edi Lazzi: “Un impianto che nega il ruolo contrattuale e di rappresentanza dei lavoratori da parte dei delegati sindacali interni agli stabilimenti, confermando il meccanismo sanzionatorio alle organizzazioni sindacali firmatarie”.

Entrando nel merito dei singoli aspetti, Lazzi evidenzia che “sull’orario di lavoro, sul salario, sulla premialità, le proposte fatte sono state sostanzialmente respinte dalla controparte. Anche sul piano industriale e sulla piena occupazione, che è il primo punto delle nostre richieste, non si sono fatti passi avanti". Per Edi Lazzi, dunque, adesso serve la mobilitazione dei lavoratori. “Nei prossimi giorni – conclude il segretario provinciale Fiom – faremo assemblee e volantinaggi ai cancelli in preparazione di un'iniziativa che accenda i riflettori sulla situazione disastrosa del settore automotive e in particolare di Fca. Iniziativa che parlerà alla città, alle istituzioni e al governo, perché non è più tollerabile stare fermi a guardare lo sgretolamento continuo dell'economia del torinese”.