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Il Coordinamento Nazionale delle Rsu del gruppo Carraro insieme ai sindacati territoriali e nazionali ha proclamato per giovedì 12 maggio 2022, uno sciopero di 4 ore con presidio davanti a tutti gli stabilimenti italiani, dalle ore 8.00 alle ore 10.00. "Tale iniziativa insieme al blocco degli straordinari e delle flessibilità rientra in quelle previste dallo stato di agitazione dovuto alla mancanza di disponibilità dell’azienda a confrontarsi sulla piattaforma per il rinnovo del contratto aziendale di secondo livello - si legge in una nota di Fim Fiom Uilm e Coordinamento Nazionale Rsu gruppo Carraro -.
Il coordinamento delle Rsu e i sindacati ribadiscono la necessità che l’azienda riveda le proprie posizioni di chiusura su tutti i punti della piattaforma in particolar modo: precarietà, salute e microclima, inquadramento, orario di lavoro, smart working e salario. Il coordinamento delle RSU e delle organizzazioni sindacali ha manifestato alla direzione aziendale insoddisfazione per l’andamento del negoziato. Insoddisfazione causata non dalle modalità di confronto da cui sono emerse in realtà importanti informazioni, ma dalla rigidità con cui l’azienda si è approcciata al negoziato, manifestando una lunga serie di risposte negative su molti dei temi affrontati, non ultimo quello economico.
L’azienda nei diversi incontri che si sono tenuti nei mesi di febbraio, marzo e aprile ha teso a precisare che i contenuti richiesti nella piattaforma sindacale sono irricevibili e che i costi che l’azienda avrebbe se accettasse le richieste dei lavoratori porterebbero l’azienda “fuori mercato”. Ovviamente il coordinamento richiama l’azienda alle proprie responsabilità manifestando la volontà di arrivare a costruire il Primo Contratto Integrativo di Gruppo che dia ai lavoratori della Carraro l'opportunità di avere una base comune di diritti e riconoscimenti.
Dopo aver trovato assieme una soluzione per l’anno 2021, l’azienda non può pensare di congelare la contrattazione di gruppo per 4 anni, non riconoscendo ai lavoratori gli importanti risultati di crescita aziendale avvenuti anche durante la pandemia. Le lavoratrici e i lavoratori che sono oltre 1.500 negli stabilimenti di Padova, Rovigo, Pordenone e Chieti hanno diritto al loro primo contratto di Gruppo, pertanto le iniziative continueranno fino alla ripresa del negoziato".