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Siglato il rinnovo del contratto di lavoro delle forse dell'ordine. Previsti aumenti medi lordi mensili da 90 a 130 euro sul trattamento fondamentale. "È un contratto che arriva quasi a scadenza perché da gennaio prossimo dovremo già rimetterci a lavorare per il rinnovo del triennio 2022-2024. Così Daniele Tissone, segretario generale della Federazione Silp Cgil - Uil Polizia.
Il commento di Daniele Tissone
"Abbiamo avuto degli stanziamenti economici apprezzabili, anche se non sufficienti - afferma Tissone -. L'indennità per attività di controllo del territorio è stata inserita sul primo livello di contrattazione premiando quindi il personale operativo impiegato in turni gravosi. Sottolineo inoltre il riconoscimento di alcuni nuovi diritti come le ferie solidali, le tutele genitoriali, l'assistenza ai disabili, il congedo straordinario per donne vittime di violenza e il congedo per aggiornamento scientifico".
Importanti passi avanti sono stati fatti sul versante previdenziale con l'istituzione, nella legge di bilancio, di uno specifico fondo pensione oltre alla perequazione economica con i militari rispetto al periodo post riforma Dini ex art 54 di cui al Dpr 1092/73, sono inoltre state introdotte nuove coperture assicurative per infortuni e malattie e integrazioni sulla tutela legale”.
"Risultati ottenuti - conclude Tissone - grazie all'impegno del sindacato e alle battaglie che portiamo avanti da tempo. Continueremo a lavorare per compensare le lacune contenute in questo accordo, come ad esempio in tema di relazioni sindacali dove non sono stati fatti i passi in avanti auspicati al pari del capitolo straordinari, vera anomalia all'interno del comparto sicurezza e difesa. Anche da questo punto di vista occorre avviare presto, nel 2022, la nuova partita contrattuale".
Positivo anche il commento di Giuseppe Massafra, segretario confederale Cgil: "Un contratto in arrivo quasi alla scadenza della vigenza e che ha richiesto tutto l'impegno delle organizzazioni sindacali per ottenere lo stanziamento nelle legge di bilancio di ulteriori risorse, che hanno permesso di arrivare ad una conclusione del negoziato apprezzabile".
"Rileviamo, però, con amarezza - conclude Massafra - che al tavolo delle trattative è mancato un pezzo importante della rappresentanza, quello dei sindacati militari che a tre anni dalla sentenza della Corte costituzionale che ha aperto al loro riconoscimento, ancora non siedono al tavolo della concertazione a rappresentare gli interessi dei lavoratori militari. Come Cgil ci impegnamo affinché al prossimo rinnovo di contratto possano essere loro i protagonisti della discussione".