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Stamani (6 giugno) all'alba, nel foggiano, in un incidente stradale, hanno perso la vita due giovani e altri tre sono rimasti feriti, uno dei quali iscritto alla Flai Cgil. Tutti si stavano recando a lavoro nei campi. "Ancora una volta sono rimasti coinvolti in un incidente dei braccianti stranieri costretti a viaggi con veicoli insicuri e vecchi per recarsi nei luoghi di lavoro”. Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil.
“Il pensiero non può non ritornare ai 16 braccianti morti lo scorso agosto sempre in Puglia, anche loro lavoratori stranieri diretti nei campi su pulmini senza sedili e senza assicurazione. Oggi nello stringerci agli amici e ai familiari dei due giovani, chiediamo che venga attivato un servizio di trasporto sicuro e legale per i lavoratori agricoli. Quel trasporto che da anni chiediamo e che è previsto anche nella legge 199/16. Creare condizioni di lavoro dignitose, significa anche mettere fine a quella che è una vera e propria strage sulle strade che portano ai campi. Inoltre, non può sfuggire a nessuno che il tema del trasporto è legato strettamente a quello degli alloggi per i lavoratori stranieri, che come accaduto anche poco tempo fa muoiono con incendi nei ghetti e nelle tendopoli, nonché alla questione del rispetto dei contratti di lavoro per gli stranieri e per gli italiani. Su ognuno di tali temi è necessario intervenire per portare legalità e diritti in tutto il lavoro agricolo”.
"L’ennesimo incidente annunciato, che dirada qualsiasi dubbio sul necessario intervento di organizzazione di un sistema di trasporto che permetta di ridurre il rischio per questi lavoratori, che molto spesso affrontano il viaggio in mezzi spesso resi pericolosi dalla mancanza di manutenzione, o perché costretti dalla necessità". A dirlo è Daniele Iacovelli, segretario generale Flai Cgil Foggia: "Quanto accaduto deve far riflettere le istituzioni non solo del territorio di Foggia, ma chiunque ha una responsabilità diretta: sono gli ennesimi morti che si sommano a quelli dell’estate scorsa e che non ci possono far voltare lo sguardo nell’indifferenza".
Per Iacovelli è "una responsabilità che riguarda tutti, compreso le aziende del nostro territorio: i tavoli devono essere convocati per trovare le soluzioni, le aziende si devono iscrivere alla rete agricola di qualità, l’inclusione deve passare dal lavoro, dall’applicazione delle norme contrattuali, dalla legalità. E insopportabile questa condizione dello status quo, quanti morti ancora, quanto durerà questa strage: noi conosciamo bene Marega Omar, uno dei lavoratori feriti, è un operaio agricolo di questa provincia, con noi ha avviato un percorso di integrazione vero, è un bravo ragazzo, come migliaia di ragazzi che raggiungono la nostra provincia, si è iscritto al sindacato per capire e comprendere e per non essere sfruttato".
In conclusione, l'esponente sindacale evidenzia che "nelle nostre campagne lavorano tanti italiani, neo comunitari e africani. Sono tutti lavoratori, hanno diritto tutti alla vita, nessuno può morire di lavoro o per il lavoro. Chiediamo la convocazione immediata di un tavolo vero, nell’ambito della sezione territoriale della rete agricola di qualità, per trovare una soluzione che in maniera definitiva metta fine a questa strage".