Continuano anche oggi, 1° marzo, gli scioperi allo stabilimento Fca di Pomigliano. Ieri uno sciopero di tre ore proclamato dalla Fiom ha bloccato il reparto stampaggio dello stabilimento. I lavoratori protestano contro i 18 turni annunciati dall’azienda a partire dal 4 marzo prossimo per far fronte a un aumento di richieste della Panda. Ad incrociare le braccia, secondo il sindacato, sarebbero stati oltre il 90% delle circa 100 tute blu impiegate nel reparto.

Le tute blu chiedono che l’azienda apra il confronto, sostenendo che l’implementazione dei turni sarebbe “massacrante”. La variazione di turnazione è prevista dal contratto specifico adottato negli stabilimenti Fca e si accompagnerebbe al fatto che, promette l'azienda, in questo modo potrà essere ridotta anche la percentuale di cassa integrazione per i lavoratori, che attualmente è a un livello pari a circa il 38%.

Ieri, terminato lo sciopero, le tute blu hanno ripreso regolarmente il loro lavoro. Sullo stabilimento di Pomigliano d'Arco, però, torna a riaccendersi la polemica – in realtà mai spentasi del tutto – tra la Fiom e la Fca. Il tutto mentre si torna anche a discutere del rinnovo del contratto di lavoro sia di Fca che di Cnh. Per i metalmeccanici Cgil, Fca è troppo orientata verso gli Stati Uniti, e ha messo in campo pochi investimenti in Italia. I progetti annunciati non copriranno infatti tutta la cassa integrazione in scadenza entro l’anno non solo a Pomigliano, ma anche a Mirafiori e Grugliasco.