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“Purtroppo l'incontro è iniziato male perché ogni volta dobbiamo raccontare noi la situazione: l'unica cosa che ci hanno confermato è che l'11 ci sarà l'incontro ma se vengono a spiegarci di Bedrock sanno già quale sarà la nostra risposta, che non accetteremo quella discussione, alla stessa stregua se vengono con un provvedimento tampone. Noi abbiamo spiegato che l'azienda è già in condizioni di assoluta gravità”. Lo ha affermato Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom Cgil, dopo la riunione sulla vertenza ex Ilva di Taranto con Stefano Caldoro, consigliere per le relazioni con le parti sociali della presidente del Consiglio.
“Non c'è più tempo da aspettare – ha spiegato il sindacalista -. Abbiamo appreso che nella legge di bilancio stanno togliendo soldi per la decarbonizzazione. Una situazione in cui il governo non si sta capendo cosa fa - ha aggiunto – e l’11 quando ci sarà l'incontro devono darci delle risposte operative concrete”.
Tuttavia, ha proseguito Scarpa, “il governo ha un approccio ideologico sulla questione della gestione pubblica, noi gli abbiamo fatto presente che non c'è normativa europea che dica che non si può intervenire. Se l’acciaio è strategico ci può essere una soluzione a gestione pubblica con partecipate pubbliche. Le normative europee vincolano Invitalia, Cdp, ma non che non ci possa essere un'azienda dell'acciaio a capitale pubblico. Ci aspettiamo che l'11 si riesca a superare questo aspetto”, ha concluso.






















