Il 10 novembre l’intesa sull'utilizzo della cassa integrazione straordinaria per otto mesi. Il 25 novembre l’avvio della procedura di licenziamento collettivo per 70 dipendenti (su 148 addetti complessivi). Il 2 dicembre l’accordo sulla gestione degli esuberi, non firmato dalla Filctem Cgil. Accade alla Swinger International di Bussolengo (Verona), azienda produttrice di jeans per grandi firme.

L’impresa, nata negli anni Settanta con una piccola produzione artigianale di abbigliamento, nel tempo è cresciuta acquisendo licenze di brand internazionali (come Missoni, Fendi, Westwood, Cavalli) soprattutto nel segmento giovane e di prêt-à-porter. La perdita della commessa Versace (società recentemente acquisita da Prada, che sposterà la manifattura fuori Europa) sarebbe, secondo la società, la causa delle difficoltà attuali.

Filctem: “Condizioni dell’azienda non condivisibili”

“Le scelte di mercato delle grandi case della moda ricadono pesantemente sulle filiere produttive di aziende come Swinger che lavorano su licenza, scaricando i costi sociali sulla collettività”, spiegano Gianni Morandini (segretario generale) ed Erika Catini della Filctem Cgil veronese.

“Nonostante il cospicuo tempo a disposizione – continuano i due dirigenti sindacali – per trovare una soluzione dignitosa rispetto alla perdita di 70 posti di lavoro, l’azienda e Confindustria non hanno recepito le nostre richieste che prevedevano, tra l’altro, l’inserimento di una clausola di salvaguardia rispetto alla decorrenza dei termini dei licenziamenti, come peraltro già adottato in situazioni simili”.

La Filctem Cgil Verona, concludono Morandini e Catini, non ha sottoscritto l’accordo “in quanto le condizioni imposte dall’azienda non sono assolutamente condivisibili, a partire da un’incentivazione all’esodo del tutto inadeguata rispetto la situazione. L’unica cosa che possiamo fare oggi è tutelare individualmente i lavoratori qualora ci conferissero mandato”.