Un’esplosione si è verificata in una fabbrica di gomme nella zona industriale di Sasso Marconi (Bologna), la Marconigomma di viale Europa. Due le vittime, rimaste carbonizzate tra le fiamme: il direttore dello stabilimento, Fabio Costanzi, 56 anni, e un operaio indiano di 45, Iadav Ramjaz. Tre i feriti. Secondo il bilancio dell'Azienda usl di Bologna, nessuno di loro sarebbe grave. Due sono stati portati al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna, uno all'ospedale di Vergato. I sintomi sono dovuti all'inalazione da fumo; nessuno ha problemi dovuti a ustioni. Altri sei dipendenti sono stati assistiti direttamente sul posto dal personale sanitario del 118.

La dinamica

Secondo quanto ha raccontato il responsabile del personale, le due vittime stavano lavorando a una mescola in gomma (il prodotto in cui è specializzato lo stabilimento) sperimentale. Erano a fine turno, intorno alle 13.30, quando è avvenuta l'esplosione della macchina. “L'esplosione ha provocato un grande incendio – ha spiegato Dervishi Zamir, un dipendente dalla fabbrica, all’Ansa –, abbiamo provato a spegnerlo e a tirare fuori i nostri compagni, ma il fuoco non ce lo ha permesso e sono morti tra le nostre braccia”. L’incendio è stato subito circoscritto dai vigili del fuoco, e non non vi sono state fuoriscite di liquidi o fumi.

I primi commenti
“La Marconi Gomme non è mai stata considerata un'azienda a rischio. O meglio: al di là dei pericoli che la produzione di mescole per pneumatici porta con sé, non c'erano state segnalazioni sulla sicurezza". A dirlo è Marinella Goldoni (Filcem Cgil), arrivata sul luogo della tragedia. "Non siamo a conoscenza di situazioni di pericolo, per quello che sappiamo non mancavano protezioni" ha poi aggiunto.

Sono arrivati anche il presidente della Regione Vasco Errani e il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia. 'Sono qui per portare il cordoglio della regione e la solidarietà alle famiglie delle vittime e ai feriti per questa ennesima tragedia sul lavoro, le dinamiche dovranno trovare tutte le risposte", ha detto Errani uscendo dal capannone. Anche il prefetto Tranfaglia ha sottolineato di essere venuto 'a portare il cordoglio del governo e del presidente della Repubblica. Quando succedono queste cose la prima cosa che ci si chiede è se si sia fatto abbastanza per evitarle'.

“L'incidente è avvenuto nel giorno dell’udienza preliminare dell’incendio alla ThyssenKrupp, cos'altro ci vuole per agire subito in difesa dei lavoratori e delle loro famiglie? Assieme alle imprese e ai sindacati dobbiamo combattere la guerra alle morti bianche”, afferma in una nota Achille Passoni, senatore del Pd: “E il primo passo da fare spetta al governo, non smantellando il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, ma attuandolo. O forse sono altre le priorità?”.

Agnello Modica (Cgil), servono l'attuazione delle leggi vigenti e più vigilanza

“Rivendichiamo la piena attuazione delle norme vigenti - altro che stravolgimenti - e un’ampia vigilanza perché il diritto all’integrità psicofisica sia davvero un diritto primario, inalienabile e pienamente esigibile”, afferma la segretaria confederale della Cgil Paola Agnello Modica: “Mentre attendiamo gli sviluppi delle indagini della magistratura e degli organi di vigilanza sull’ennesimo gravissimo infortunio, esprimiamo solidarietà e vicinanza alle persone care dei due lavoratori morti in modo atroce e ai lavoratori infortunati”. E così conclude: “Troppi lavoratori continuano a rischiare la propria incolumità fino alla vita per poter lavorare e temiamo che la crisi economica possa indurre una parte degli imprenditori, ma anche del mondo politico, a considerare la salute e la sicurezza nel lavoro un ‘costo’ oggi troppo elevato”.