L'economia italiana è in una fase di stagnazione: nel secondo trimestre il Pil si è mantenuto sugli stessi livelli dei tre mesi precedenti. E intanto arretra l'indice “spia” dell'andamento dell'economia italiana. Ad affermarlo è l’Istat in una nota diffusa oggi, 6 settembre. “Il recente peggioramento e l'elevata instabilità del quadro congiunturale si sono riflessi sull'andamento dell'indicatore anticipatore che – scrive l’istituto nella nota mensile su agosto – ha segnato un'ampia flessione suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli di attività economica”.

A penalizzare ulteriormente il quadro c’è la congiuntura economica mondiale insieme alle turbolenze geopolitiche dovute in buona parte all'evoluzione incerta degli accordi commerciali internazionali e all'aumento dei rischi di “hard Brexit”. In questo scenario, prosegue l'Istituto di statistica, la debolezza dei ritmi produttivi si riflette sul mercato del lavoro, determinando l'interruzione della crescita delle unità di lavoro e delle ore lavorate che aveva caratterizzato i mesi precedenti. Le prospettive dell'occupazione per i prossimi mesi indicano un proseguimento della fase di moderazione.

Nel secondo trimestre, il tasso di posti vacanti, che misura le ricerche di personale da parte delle imprese, è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente. Ma ad agosto – conclude l'Istat – i giudizi degli imprenditori riferiti alle attese di occupazione hanno mostrato un lieve peggioramento.