“Prima la sicurezza delle persone, poi tutto il resto”. Inizia così il comunicato unitario delle segreterie regionali di Filctem Cgil, Flaei Cisl  e Uiltec Uil della Calbria con cui si annuncia la fine della forma di protesta estrema di quindici lavoratori della centrale a biomasse Serravalle Energy di Cutro che martedì scorso, 23 aprile, erano saliti a 60 metri d’altezza in cima alla ciminiera ciminiera dell’impianto.

Dopo una notte e quasi 48 ore esposti alle intemperie, i lavoratori hanno deciso di scendere per la salvaguardia della propria incolumità fisica “e anche per l’insistente opera di convincimento delle organizzazioni sindacali di categoria. Il pagamento delle spettanze dei mesi di febbraio e marzo si è concretizzato grazie all’intervento del dott. Santoemma, giudice delegato, e degli amministratori giudiziari Guerriero e Spadafora. Diamo loro atto della tempestiva risposta alle nostre richieste”, scrivono i sindacati.

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"Rimangono in campo grosse incertezze sulla possibile riapertura dell’impianto e quindi sul mantenimento dei livelli occupazionali. Per questo continua lo stato di agitazione delle maestranze e la dichiarata intenzione di tenere alto il livello di attenzione in attesa dell’insediamento del nuovo organismo amministrativo che dovrà guidare dal punto di vista pratico e operativo la centrale, dopo il dissequestro che ha restituito il bene nelle mani degli imprenditori proprietari. Siamo infatti nella fase di transizione che dovrà portare al passaggio delle consegne tra gli amministratori giudiziari e il gruppo imprenditoriale Serravalle. E l’auspicio convinto di tutti i lavoratori e delle organizzazioni sindacali di categoria – Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil – è che questa fase duri il meno possibile, in modo da passare subito alla richiesta di una convocazione urgente delle parti, al fine di comprendere quale piano economico finanziario nonché quale piano industriale si intenderà adottare per dare certezze di ripresa delle attività e garanzia del mantenimento di tutti i posti di lavoro (almeno un centinaio tra diretti e indotto)”.

“Continuiamo a esprimere – si legge nella nota congiunta – il massimo sostegno alla vertenza e ringraziamo i lavoratori per il grande senso di responsabilità dimostrato nel decidere di sospendere temporaneamente la forma estrema di protesta. Solo l’arrivo di risposte certe e fondate in merito alla garanzia di riapertura dell’impianto e al mantenimento dei livelli occupazionali potrà apporre la parola fine a questa vertenza complessa e intricata”.

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