“La Crik Crok contava più di 150 dipendenti, oggi siamo appena 80.” A parlare è Mauro Tessaro, 55 anni, delegato Flai Cgil, da quindici impiegato nell’azienda di Pomezia (Roma) che produce e distribuisce snack salati, come le note chips. “Nel 2019 la Ica Foods è entrata in crisi e fu avviato un concordato. Poi l’acquisizione da parte di Francesca Ossani, imprenditrice romana che ha rilanciato l’attività con il nuovo nome Hdp 2022”. Ma la svolta non è arrivata. “Oggi – spiega Tessaro – siamo di nuovo dentro un concordato”.

Nel frattempo, l’azienda prosegue le attività a rilento, con cassa integrazione straordinaria e turni a giorni alterni. Il lavoratore descrive una fabbrica che sopravvive: “È brutto vedere i reparti e linee ferme. Tutto questo ci crea preoccupazione per il futuro, perché senza un lavoro certo non si possono fare progetti né guardare avanti”.

“L’azienda ci chiede impegno e sacrifici, ma non sono mai arrivati investimenti”, aggiunge. “Le macchine sono vecchie, la tecnologia è rimasta indietro. I nostri concorrenti vanno avanti, noi no. La nuova proprietà non è riuscita a rilanciare l’azienda, e chi ci lavora teme di pagarne il prezzo”.