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La Consob è il "guardiano" della borsa e dei mercati finanziari in Italia, garante della trasparenza, correttezza e tutela dei risparmiatori. Eppure al suo interno non applica le stesse garanzie che pretende dal mercato. Le segreterie dei sindacati confederali interni alla Consob, infatti, hanno pochi giorni fa inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio e al ministero dell’Economia e delle Finanze per denunciare, scrivono, “la Commissione nazionale per le società e la borsa (Consob) che intenderebbe modificare il proprio Regolamento del personale senza la preventiva sottoscrizione del consueto accordo con i rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
La mancanza di un accordo non è però imputabile ai sindacati, che di fatti spiegano: “L’Autorità ha respinto proposte concrete e responsabili delle organizzazioni sindacali per superare il grave ritardo nelle sessioni di avanzamento (è ancora da terminare quella del 2021), rifiutando qualsiasi forma di seria trattativa, limitandosi a procedere unilateralmente”.
Una condotta che ritengono “inaccettabile” e che “danneggia i dipendenti, ne comprime legittimi diritti e aspirazioni e che compromette il corretto funzionamento della Consob e la sua capacità di tutelare efficacemente i risparmiatori”. Da qui la richiesta che la Commissione venga richiamata a dare “piena attuazione al contratto vigente, superando l’attuale stato di ‘mala gestione amministrativa’ anziché continuare a ignorare i reali problemi dell’Istituto”.
Nel dettaglio, spiega il segretario della rsa Fisac Cgil in Consob, Stefano Fabrizio, “in base alla legge istitutiva, il Regolamento di organizzazione e funzionamento della Consob e il suo Regolamento del personale sono mutuati da quelli di Banca d’Italia. Le modifiche adottate dalla Commissione a questi regolamenti, devono per legge essere sottoposte alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’apposizione del visto di esecutività. Le modifiche al Regolamento di organizzazione sono adottate dalla Commissione dopo aver sentito il parere, non vincolante del sindacato. Quelle al Regolamento del personale, invece, richiedono la stipula di un preventivo accordo con il sindacato”.
Ma se questo è sulla carta il ‘corretto funzionamento”, la Commissione, precisa ancora Fabrizio, “lo scorso 4 settembre ha adottato una delibera modificativa del Regolamento del personale in assenza di qualsivoglia accordo sindacale”. Da qui la scelta di denunciare questa “grave lesione” alla Presidenza del consiglio e al Mef, puntando il dito contro una Commissione che, osserva Fabrizio, “si dimostra preconcettualmente restia a ogni trattativa”, anche su una soluzione ponte proposta dal sindacato per un regime transitorio che consenta di superare i ritardi gestionali cumulati, riducendo i costi.
Una commissione sorda, “che voleva introdurre una norma per semplificare le promozioni apicali, che procede in maniera unilaterale e senza alcuna volontà negoziale”, a scapito dei diritti delle oltre 500 lavoratrici e lavoratori interessati. “L’attuale situazione - prosegue la rsa Consob della Fisac Cgil -, determinata dai ritardi cronici dell’Amministrazione e della Commissione, è per noi preoccupante non solo perché penalizza le lavoratrici e i lavoratori ma anche e soprattutto perché mina il corretto funzionamento della Consob e, di conseguenza, la sua effettiva capacità di svolgere i propri compiti istituzionali di tutela del pubblico risparmio”, conclude Fabrizio.