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"Lo sblocca-cantieri non sta sbloccando un bel niente, perché non sta facendo ripartire i lavori”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervenuto domenica 2 giugno a Trento: “Ci vorrebbero investimenti non solo per le grandi opere, ma per la manutenzione del territorio e per fare infrastrutture sociali che sono carenti da molte parti, come asili, ospedali, scuole sicure. Ci sarebbe bisogno di tanti investimenti in questa direzione, ma non c'è una volontà che va in questa direzione. La cosa più grave è l'idea che vogliono far passare, ossia che per far ripartire i lavori e sbloccare gli investimenti servono la riduzione dei diritti e anche dei vincoli legislativi”.
Maurizio Landini ha evidenziato che lo sblocca-cantieri, in realtà, allarga il sub appalto. “Mentre prima, se un'azienda vinceva un appalto, non poteva subappaltare più del 30 per cento dei lavori, con questa legge la percentuale si allarga al 50. Non solo: se chi ha vinto l'appalto ha un suo sistema di rete di imprese, può appaltare quello che vuole. Quindi siamo alla liberalizzazione del subappalto, che c'entra poco con lo sbloccare i cantieri. Stanno reintroducendo la logica del massimo ribasso”.