Dopo mesi di attesa senza risposte, da parte della giunta Bardi, sulla definizione di un documento programmatico che indichi gli orientamenti e le priorità per lo sviluppo della Basilicata, Cgil, Cisl e Uil regionali, insieme alle organizzazioni sindacali di categoria, hanno definito un percorso di mobilitazione per rivendicare il futuro al lavoro e allo sviluppo della Regione.

La protesta partirà domani, mercoledì 31 marzo, alle 10, davanti al Centro oli Eni di Viggiano, "per rimettere al centro il tema della transizione energetica e del patto di sito, al fine di garantire un futuro che guardi oltre le estrazioni, assicurare trasparenza nei cambi di appalto e garantire buona occupazione con il mantenimento dei diritti e delle condizioni economiche dei lavoratori.", rivendicano le tre sigle confederali.

"Per uscire dalla dipendenza esclusiva dal petrolio, è necessario un piano industriale con investimenti da parte di Eni sull'economia green e sulle fonti rinnovabili. È necessario aprire subito un confronto tra Regione, parti sociali e compagnie petrolifere, per definire un piano strategico sull’energia, un nuovo paradigma sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, per fare della Basilicata un polo di riferimento nazionale per la gestione sostenibile delle risorse, lo sviluppo economico e occupazionale, l’efficientamento, la ricerca e innovazione tecnologica, a partire dall’idrogeno", concludono le tre organizzazioni.