Un altro morto sul lavoro. Si chiamava Giuseppe Borrelli, di 26 anni, il lavoratore deceduto ieri a San Marco Evangelista, provincia di Caserta, nello stabilimento dell'azienda Laminazione Sottile. Il giovane risiedeva a Volla, nel napoletano, e secondo quanto emerso dai primi accertamenti effettuati dai poliziotti del Commissariato di Maddaloni e dal personale dell'Asl di Caserta, il giovane pare fosse stato assunto appena un mese fa, a inizio febbraio

Ieri sera il decesso poco dopo le 19, quando il ragazzo era da solo ed era alle prese con un macchinario, in cui poi è stato ritrovato senza vita da un collega. Il 26enne presentava profondi tagli alla parte superiore del corpo. Sarà l'autopsia a chiarire le cause. Sull'infortunio mortale la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.

Fiom, Fim, Uilm provinciali hanno indetto lo sciopero: “Non si ferma la strage sul lavoro: ancora un morto a Caserta”

Per Fiom Fim Uilm, “è inaccettabile la frequenza con cui si ripetono le morti sul lavoro, la Campania è una delle principali regioni in cui si verificano incidenti mortali. Le organizzazioni sindacali auspicano che le autorità competenti facciano velocemente chiarezza su quanto accaduto, queste morti non sono delle tragiche fatalità, ma conseguenze di un sistema profondamente sbagliato, anteponendo il profitto al valore della vita”.

Il sindacato ribadisce con insistenza l’investimento di risorse per rafforzare e migliorare un sistema di prevenzione garantendo la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. “Bene hanno fatto le Rsu dello stabilimento di Laminazione Sottile, a fermare immediatamente gli impianti proclamando lo sciopero su tutti i turni di lavoro, proseguendo anche per la giornata odierna”.

Fiom Fim Uilm di Caserta, contro la strage quotidiana di morti sul lavoro, indicono 4 ore di sciopero provinciale in tutte le aziende metalmeccaniche del territorio, per giovedì 14 marzo 2024.

Non si può morire di lavoro, in un paese civile non possono e non devono bastare gli appelli e le frasi di circostanza, ci vogliono misure atte a ridare dignità al lavoro. Restiamo in attesa delle indagini, stringendoci al dolore della famiglia e ci rendiamo disponibili fin da subito, a qualsiasi azione si renda necessaria”.

Nicola Ricci (Cgil Campania): “Non si può morire di precariato, è inammissibile”

“Non si può continuare a morire di precariato. La tragedia avvenuta nel Casertano – dice in una nota il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – fa emergere ancora una volta tutte le ambiguità e le contraddizioni di una legislazione che non tutela le lavoratrici e i lavoratori e ancor di più i lavoratori precari o in somministrazione e tutti quelli che il mercato del lavoro di questo momento purtroppo consente”.

“Bisogna mettere in campo ogni iniziativa – chiede Ricci – affinché il Governo cambi rotta ed estenda la normativa che in termini di sicurezza regola il settore pubblico anche a quello privato, assegni identiche responsabilità e stessi diritti a tutta la filiera del lavoro e nello specifico in un'azienda metalmeccanica. Morire a 26 anni lavorando in condizioni di poca formazione, tempi stretti e abbattimento del costo del lavoro – conclude – è inammissibile”.