L’incontro sugli esuberi è fissato per lunedì 2 settembre. Ancora qualche giorno, dunque, e alla Marelli Motori di Arzignano (Vicenza) si scopriranno le carte. L’azienda metalmeccanica, produttrice di motori elettrici e generatori, di proprietà del fondo americano Carlyle, nel maggio scorso è stata acquistata dalla holding d’investimento inglese Langley. E a fine luglio la nuova proprietà società ha comunicato l’intenzione di procedere a circa 40 esuberi, che si dovrebbero concentrare soprattutto tra gli impiegati.

Nell’incontro che si è svolto prima della pausa estiva con il proprietario Tony Langley, i sindacati hanno chiesto all’azienda di illustrare i propri piani. “Ci hanno detto – spiega Morgan Prebianca, segretario generale della Fiom Cgil di Vicenza – che al momento non prevedono investimenti e che, anzi, hanno bisogno di operare tagli al personale per complessive 40 persone”. La procedura, secondo le intenzioni del management, dovrebbe appunto aprirsi la prossima settimana.

La Marelli Motori ha 128 anni di storia e due stabilimenti: quello storico di Arzignano (550 addetti), mentre il secondo è stato aperto nel 2014 a Shah Alam, in Malesia. La società ha chiuso il 2017 con 149,1 milioni di fatturato, 7 milioni di ebidta (ossia il margine operativo lordo) e 8,8 milioni di perdita. Per Prebianca “non si può acquisire un’azienda e per prima cosa pensare a licenziare. Un’azienda storica peraltro, che ha dato e sta dando tanto al territorio. È assolutamente necessario un piano industriale concreto che rilanci l’impresa e rimetta in moto la produzione”.