È un incontro atteso da tempo quello che si svolgerà oggi, 17 luglio, con inizio alle ore 10.00 al Mise sulla vertenza Bekaert, l'azienda metalmeccanica di Figline Valdarno (Fi) di proprietà della multinazionale belga, che ha deciso, ormai un anno fa, di spostare le produzioni in Romania, lasciando tuttora nell'incertezza i circa 230 lavoratori ancora inquadrati nel sito toscano, ma attualmente in cassa integrazione per cessazione (scadenza 31 dicembre 2019).

Il tema sul tavolo è ovviamente la reindustrializzazione. Nell'ultimo confronto, che risale allo scorso 28 marzo, il governo aveva accennato ad alcune manifestazioni di interesse, per almeno una parte del sito industriale, ma da allora non ci sono più state notizie concrete. “Dei potenziali acquirenti della fabbrica non sappiamo alcunché – ha osservato nei giorni scorsi il segretario della Fiom Cgil di Firenze, Daniele Calosi - non sappiamo nemmeno il numero delle persone rispetto al piano di reindustrializzazione che alcuni soggetti avrebbero presentato. Uno su tutti, che non ha un nome, ma che al ministero all'ultimo incontro avevano chiamato P07: ma non stiamo giocando a battaglia navale...”.

A dire il vero, una delle soluzioni possibili in campo è nota, ed è anche da tenere in considerazione, come ha ribadito proprio ieri la Cgil di Firenze in una nota: "Chi pensa pregiudizialmente che ci siano proposte meno valide di altre solo perché nascono da una scelta coraggiosa di alcuni lavoratori con il sostegno di un soggetto importante come Legacoop Toscana, sbaglia - scrive il sindacato riferendosi all'ipotesi di una cooperativa di lavoratori che rilevi l'azienda - Le valutazioni andranno fatte sui progetti industriali che saranno presentati, partendo appunto dalla piena occupazione e dalla difesa di un sito produttivo patrimonio di un’intera comunità".

Intanto, in vista dell'incontro di oggi al ministero, ieri la Fiom Cgil di Firenze è tornata davanti ai cancelli della Bekaert per confrontarsi con alcuni lavoratori. “Questo stabilimento deve tornare a produrre e a dare lavoro a tutti quelli che, in questi mesi di cassa integrazione, continuano ad aspettare la reindustrializzazione”, ha scritto il sindacato in un post su Facebook.

Alla fine dell'incontro, già nel pomeriggio di oggi, dovrebbe svolgersi un'assemblea unitaria per informare lavoratrici e lavoratori dell'esito del confronto in sede ministeriale. Su questa ipotesi anche la Uilm di Firenze si è detta disponibile, accogliendo la proposta avanzata dalla Fiom. Al momento, sembra invece che la Fim non sia d'accordo. Una posizione criticata dalla Cgil di Firenze: "Proprio perché siamo convinti che l'unità delle organizzazioni sindacali serva a dare forza e credibilità ai lavoratori e alla loro giusta lotta, riteniamo sbagliata la scelta della Fim Cisl di non voler fare l'assemblea unitaria impedendo il libero, consapevole confronto fra tutti i lavoratori".