"Abbiamo nuovamente rinnovato l'invito a riconsiderare il ricorso all'ammortizzatore sociale e a verificare la possibilità di ulteriori strumenti alternativi che possano sostituirsi alla cassa integrazione". A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil dopo l'incontro di oggi (martedì 11 giugno) a Taranto con ArcelorMittal, che ha chiesto la cassa integrazione dal 1° luglio per 1.400 addetti dello stabilimento pugliese. "Abbiamo ribadito la necessità di affrontare nel merito sia la questione legata alla crisi congiunturale del mercato dell'acciaio sia l'applicazione e la tenuta del piano industriale, contenuto all'interno dell'accordo del 6 settembre 2018, che vede garante il ministro dello Sviluppo economico", spiegano i sindacati. "Riteniamo fondamentale avviare incontri di verifica sul piano industriale col ministero competente per avere un quadro chiaro di prospettiva rispetto al futuro della siderurgia nel nostro Paese", aggiungono Fiom, Fim e Uilm, annunciando un nuovo incontro a Taranto, giovedì 20 giugno alle ore 9, per continuare il confronto sulla cassa integrazione.