“L'incontro col presidente della Regione ha prodotto pochi risultati, non siamo rimasti soddisfatti. C'è un impegno del presidente, ma non sono stati individuati tempi certi nè una modalità di intervento. Avremmo potuto evitare lo sciopero? Sarebbe bastata una richiesta di incontro?  Non è così. Musumeci dovrebbe sapere che da nove mesi Almaviva è in crisi e che la Regione è intervenuta per un accordo che alla fine si è rivelato un flop”. Lo dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso, al termine dell'incontro tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e una delegazione di sindacati, avvenuto a  fine mattinata a palazzo d'Orleans, dove è confluito il corteo di protesta di Slc, Fistel, Uilcom e Ugl sulla vertenza Almaviva Palermo. Alla mobilitazione ha partecipato circa un migliaio di lavoratori.  

“Adesso – prosegue il dirigente sindacale - non c'è più tempo: la Regione deve intervenire presso il ministero del Lavoro per chiedere risposte in tempi certi per scongiurare i 1.600 licenziamenti previsti per settembre.  E' necessario che il presidente Musumeci capisca che in Sicilia ci sono 20 mila occupati nei call center. Il presidente si faccia interprete col governo nazionale per supportare i punti che l'Slc da mesi urla in tutte le sedi. Primo: una  lotta concreta contro le delocalizzazioni all'estero. Secondo: certezza nei contratti. Non è possibile che le multinazionali da un giorno all'altro decidano di tagliare i volumi di traffico del 70%. Terzo: rispetto delle tariffe contrattuali. Quarto: un fondo strutturale di 50-100 milioni per investire nel settore dei servizi con formazione costante e continua per l'uso delle nuove tecnologie”.  

“Chiediamo che  Almaviva – prosegue il sindacalista - cominci a investire a Palermo,  a partire dal fatto che deve portare lavoro pregiato, information technology. Con 20 mila occupati, pretendiamo rispetto per un ramo di attività che deve avere un progetto di politiche industriali che consolidi il lavoro nell'Isola. Ci saremmo aspettati che il presidente prendesse un impegno con una data certa per dare risposte concrete subito ai lavoratori e  ai sindacati. Continueremo la nostra lotta in tutti i luoghi consentiti per difendere il nostro posto di lavoro”.