Il governo continua a latitare e non risolve la difficile situazione del call center Almaviva. L'incontro previsto oggi sul settore delle tlc è stato un mezzo fallimento, anche perché Di Maio non si è visto proprio. Spiegano i sindacati in una nota: "Nei giorni scorsi è stato convocato per oggi (giovedì 18 luglio) il tavolo di settore delle telecomunicazioni, con le confederali e Asstel, alla presenza del ministro Luigi Di Maio. Questa mattina il tavolo, invece, è stato allargato ai sindacati autonomi, scarsissimamente presenti nel settore, e non c'era traccia del ministro Di Maio". Per Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil si è trattato di un appuntamento "replica esatta di altri due incontri svolti sempre presso il ministero dello Sviluppo economico. Un appuntamento che, evidentemente, ha il solo obiettivo di prendere altro tempo e non di discutere dei problemi concreti del settore". Le organizzazioni sindacali ribadiscono "in ogni occasione quali sono i problemi da affrontare, anche presentando una piattaforma scritta alle istituzioni". Per Slc, Fistel e Uilcom occorre "risolvere i problemi legati alle delocalizzazioni delle attività, al costo del lavoro, al dumping contrattuale, alla mancanza di ammortizzatori sociali stabili e certi, alla corretta applicazione delle clausole sociali, a un progetto di formazione adeguata a traghettare il settore verso la necessaria digitalizzazione".

Al tavolo si doveva parlare anche di Almaviva, ma così non è stato. Dalla Sicilia arrivano commenti durissimi. “Si sta sottovalutando l'importanza di un settore così radicato in Sicilia e soprattutto che dà occupazione a migliaia di persone. Ci aspettavamo un intervento immediato del governo per trovare soluzioni e per garantire l'occupazione nel settore ma cosi non è stato, il governo è assente e snobba gli incontri – dichiara il segretario generale Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso -. Continueremo la nostra lotta, faremo nei prossimi giorni una nuova manifestazione, con un corteo che andrà a palazzo d'Orleans e non smetteremo la nostra mobilitazione fino a quando questo governo non avrà capito che la crisi  va affrontata  con un progetto che metta le premesse allo sviluppo e all'occupazione del settore”.

"Quest'emergenza va affrontata subito con un tavolo ministeriale dedicato al caso di Almaviva Palermo – aggiunge Massimiliano Fiduccia, Slc Cgil Palermo -. Il tavolo di oggi al ministero era convocato sui call center. Avevamo chiesto un intervento al ministro Di Maio, che oggi doveva essere presente al tavolo. Il nostro timore è che i tempi diventino troppo lunghi. Ci aspettiamo che il governo intervenga in maniera strutturale e che vengano applicate determinate regole sia su volumi di lavoro, per ora dislocati all'estero, sulle tabelle ministeriali, sul costo del lavoro, sui contratti tra committenza e outsourcing. Non è possibile che due multinazionali come Tim e Wind 3 malgrado, con contratti in corso con Almaviva, non li rispettano e dichiarano da un momento all'altro di dover tagliare i volumi di traffico garantiti fino al 60 e al 70 per cento. Non possiamo permetterci di perdere questo lavoro,  la situazione va affrontata in maniera definitiva. Si deve agire subito, altrimenti nel frattempo a  settembre a Palermo ci beccheremo 1.600 licenziamenti. E Palermo non può permettersi questo dramma sociale. Scenderemo in piazza fino a quando non avremo risposte concrete”.    

Al tavolo in Prefettura a Palermo i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, e l'assessora Giovanna Marano, sono stati ricevuti dalla dottoressa Maria Baratta. “Abbiamo rappresentato la drammaticità della situazione di Almaviva a Palermo,  con 1.600 lavoratori in esubero a partire dalla prima decade di settembre, oltre la metà degli addetti del nostri sito – dichiara il segretario Cgil Palermo Alessia Gatto -. Abbiamo spiegato  che il problema nasce dal repentino calo di volumi del traffico telefonico da parte di Tim e Wind,  che è stato  spostato  furi dall'Italia. Questa delocalizzazione ha una pericolosissima ricaduta sul nostro  sito”. “I sindacati e il Comune hanno chiesto – aggiunge Gatto - di aprire, parallelamente al tavolo settoriale,  un tavolo dedicato ad Almaviva, altrimenti i tempi si allungano.  Serve una soluzione immediata,  chiediamo un tavolo ad hoc, 1600 famiglie non possono rischiare di perdere il lavoro. La Prefettura ha accolto le nostre richieste, il prefetto farà da intermediario per incentivare l'apertura di un tavolo specifico per la vertenza di Palermo. Presto ci sarà un aggiornamento”.