Cgil Palermo, Fiom Palermo e Fillea Cgil Palermo intervengono sulla morte di Angelo Salamone, l’operaio di 61 anni di un’azienda dell’indotto di Fincantieri, deceduto per un incidente sul lavoro. Per quattro giorni il sindacato dei metalmeccanici unitariamente ha chiesto a Fincantieri di sospendere tutte le attività lavorative previste, in segno di lutto per il lavoratore deceduto. Stamani Fincantieri ha comunicato ai sindacati che non ci saranno attività

“Da oltre cent'anni il Cantiere Navale di Palermo è il cuore produttivo della città e ieri sera questo cuore si è fermato.  Siamo passati in poche ore, poco più del tempo di un turno di lavoro, da una buona notizia, quella del finanziamento del bacino da 150 mila tonnellate per il Cantiere Navale di Palermo, a una notizia tragica, la peggiore delle notizie, quella della morte sul lavoro di un operaio”. A dichiararlo sono i segretari generali di Cgil Palermo Mario Ridulfo, Fiom Palermo Francesco Foti, con il coordinatore Rsu Fiom Fincantieri Serafino Biondo, e Piero Ceraulo, che annunciano che simbolicamente al corteo di Palermo del 13 dicembre, in occasione dello sciopero generale, la Cgil listerà a lutto le proprie bandiere e il proprio striscione per manifestare dolore per l’ennesima vittima sul lavoro e rabbia, per una strage che non si arresta. 

“Nessuno mai deve morire sul lavoro e di lavoro. La morte al Cantiere Navale segue di pochi giorni un'altra morte, quella di Michele Pisciotta, di 67 anni, avvenuta sul lavoro in un altro cantiere, stavolta edile, in via Libertà - aggiungono Ridulfo, Foti e Ceraulo -. I due fatti, diversi tra di loro, avvengono nello spazio di poche ore e di qualche centinaio di metri uno dall'altro. Ma il dolore e lo sconforto per i compagni di lavoro e per le famiglie è identico, in molti casi si tratta di stragi annunciate". 

"Dobbiamo fare tutti di più in termini di formazione e prevenzione e chiediamo che le istituzioni preposte siano più rigide e inflessibili nei confronti delle aziende che determinano condizioni di rischio per le persone”. 

“Sempre più spesso, il lavoro precario, il prolungamento dei tempi di lavoro e i ritmi di lavoro sempre più incalzanti determinano situazioni di pericolo e di stress che possono diventare mortali- proseguono i segretari di Cgil Palermo, Fiom Palermo e Fillea Cgil Palermo Mario Ridulfo, Francesco Foti e Piero Ceraulo -. Una vera strage, non si può dire altro, se in Italia abbiamo un morto sul lavoro mediamente ogni otto ore, tutti i giorni, ogni giorno dell'anno. Tutto ciò è inaccettabile anche perché spesso queste morti si configurano come veri omicidi sul lavoro e queste dinamiche avvengono per mancanza di controlli”. 

Cgil, Fiom e Fillea fanno loro le considerazioni contenute nel comunicato nazionale di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm, che hanno proclamato per lunedì 12 dicembre uno sciopero per l’intera giornata in tutte le sedi e in tutti i siti di Fincantieri in Italia. Esprimendo vicinanza e cordoglio ai compagni di lavoro e alla famiglia.