È stato raggiunto un accordo tra le parti sociali regionali dell’artigianato che istituisce una provvidenza straordinaria di 1,6 milioni in capo a Elba (Ente lombardo bilateralità artigianato), destinati a lavoratrici e lavoratori artigiani per pagare la bolletta dell’elettricità della propria abitazione. L’iniziativa è stata presentata oggi, 25 ottobre, da Cgil, Cisl e Uil Lombardia. A ciascun richiedente verranno erogati 100 euro per contribuire alle spese. La platea dei possibili beneficiari è ampia: riguarda circa 190.000 lavoratori delle oltre 40.000 imprese aderenti alla bilateralità lombarda.

"Un contributo economico significativo, ma non sufficiente a recuperare il potere d’acquisto dei salari. È urgente rinnovare i contratti collettivi regionali che, per irresponsabilità e non rispetto degli accordi sindacali da parte delle associazioni datoriali, non vengono rinnovati da cinque anni", precisano le tre sigle confederali regionali.

"L’indisponibilità delle parti datoriali e la mancanza di strategie di politica pubblica stanno indebolendo le condizioni di lavoro e di vita dei dipendenti artigiani, già messi a dura prova dalla pandemia.  Nel 2020 e 2021 sono 154.711 le lavoratrici e i lavoratori delle imprese artigiane che hanno ricevuto un sostegno al reddito tramite Fsba, il fondo straordinario bilateralità artigiana, unica forma di ammortizzatore sociale nel settore", aggiungono le tre federazioni sindacali.

"Da gennaio a settembre 2022, sono state protocollate in Lombardia 3.234 domande di ammortizzatori sociali, con circa 9.000 lavoratrici e lavoratori coinvolti. Numeri destinati ad aumentare, a causa della mancanza di materie prime, delle conseguenze della guerra e del generale indebolimento del tessuto artigiano lombardo, formato da piccole e piccolissime imprese. Il contributo economico, garantito da Elba per far fronte al caro bollette, è un’esperienza positiva frutto della contrattazione, ma è urgente che tutte le parti in causa, istituzioni comprese, si facciano carico del destino, oggi molto incerto, di lavoratrici e lavoratori artigiani che reggono il tessuto produttivo regionale", concludono i sindacati.