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Il caso

Caro energia, aiuti ai dipendenti pubblici: servono certezze

Smart working © Marco Merlini Roma, 26 ottobre 2020 E' fortemente raccomandato l'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori privati. Lo prevede il nuovo Dpcm con misure anti Covid firmato nella notte dal governo
Foto: Marco Merlini
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È doveroso riconoscere i risparmi delle pubbliche amministrazioni ai lavoratori, soprattutto quelli in smart work che hanno pesanti costi privati. Fp Cgil: "Vogliamo discutere le modalità di erogazione. Chiediamo una convocazione urgente"

Il dipartimento della Funzione pubblica, con una circolare, ha invitato le pubbliche amministrazioni a inserire il risparmio energetico tra gli obiettivi della sezione "valore pubblico, performance, anticorruzione" del Piao, ovvero il Piano integrato di attività e organizzazione.

Per il sindacato riconoscere ai dipendenti i risparmi delle amministrazioni è doveroso, "a maggior ragione a chi in smart working ha maggiori costi privati a fronte di risparmi generati. Ma vogliamo discutere le modalità di erogazione”. Così la Fp Cgil.

Serve una convocazione

Come sindacato, aggiunge, “condividiamo la possibilità di redistribuire alle lavoratrici e ai lavoratori i risparmi energetici prodotti dalle amministrazioni pubbliche ma la modalità con la quale verranno erogati non ci convince. Serve una convocazione urgente delle organizzazioni sindacali per garantire che tali risparmi siano distribuiti in maniera certa, efficace e celere, a beneficio totale delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Una modalità di redistribuzione semplice

In queste settimane, ricorda la sigla, “ci siamo mobilitati per rivendicare con forza misure che sostengano le lavoratrici e i lavoratori colpiti dall’impennata inflazionistica ed è urgente dare risposte immediate all’aggravio economico".

"Per queste ragioni sosteniamo la scelta di redistribuire i risparmi energetici delle amministrazioni ai dipendenti pubblici - dunque -, come previsto dai contratti, ma perché ciò avvenga velocemente c’è bisogno di individuare una modalità non farraginosa e a beneficio delle lavoratrici e dei lavoratori, possibile solo attraverso il confronto: serve subito una convocazione”.