"Siamo dentro una pandemia energetica e salariale, sono molto preoccupato che a un certo punto la situazione scappi di mano, con il gas razionato, i lavoratori in Cig a metà stipendio e le bollette raddoppiate". In un'intervista al quotidiano La Repubblica, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, parla di "tempesta perfetta" e chiede "subito un nuovo intervento per famiglie e imprese da finanziare ridistribuendo tutti gli extraprofitti, non solo quelli delle aziende energetiche, ma ad esempio anche quelli di banche e farmaceutici, mai così alti da 10-12 anni".

La fase politica è complicata dice Landini ma "non ci possiamo permettere di aspettare il nuovo esecutivo o le decisioni dell'Europa sul tetto al gas o su come sconnettere il prezzo dell'elettricità dal gas. Ora è il momento di agire già nei prossimi giorni, abbiamo bisogno di risposte e decisioni ai primi di settembre. Il premier Draghi convochi le parti sociali, imprese e sindacati, come durante il Covid quando il protocollo sulla sicurezza ha consentito al Paese di continuare a lavorare senza chiudere".

Il decreto Aiuti bis di luglio da 14 miliardi è in Parlamento, ma per il leader di Corso Italia non basta e va adeguato. "Bisogna definire interventi di emergenza e un piano strategico per l'autonomia energetica fondato sulle fonti rinnovabili che è anche un modo di guardare al futuro e a una nuova politica industriale. Capisco che siamo in campagna elettorale, ma servono risposte straordinarie a un momento straordinario. E la responsabilità di tutti, anche delle forze politiche".

Contrario alla sospensione della campagna elettorale, come propone qualche forza politica, perché dice Landini "non si sospende la democrazia. Anzi spero che in tanti vadano a votare perché lo scollamento tra le persone e la rappresentanza politica è impressionante visto che il 50% non vota più". Oramai non si parla più di lavoro da tanto tempo e non solo in questa campagna elettorale. "Ma metà del Paese non arriva alla fine del mese, dilaga la precarietà, si continua a morire sul lavoro. In una strage permanente".

Complicato anche l'andamento dell'economia italiana, negli ultimi mesi molte aziende hanno cominciato a registrare un calo di ordini e molte di loro hanno allungato le chiusure estive.  Per il numero uno della Cgil "tutti insieme dobbiamo evitare il rischio di avere nei prossimi mesi imprese che cessano, chiudono e licenziano". E rilancia la proposta di tassare gli extraprofitti delle grandi aziende: "Chi fa extraprofitti - e li fa perché chi lavora ha pagato bollette esorbitanti per la speculazione oppure perché ha guadagnato moltissimo con la pandemia - ha una responsabilità sociale. Non stiamo parlando di un intervento strutturale, ma di redistribuire l'extra - non gli utili ordinari, ma l'extra - a lavoratori, pensionati e imprese che rischiano di saltare. Singolare poi che soggetti, alcuni dei quali a controllo pubblico, possano dire che la tassa è incostituzionale. È costituzionale impedire alle persone di arrivare alla fine del mese?".

Conti alla mano, prosegue Landini, "se il governo dice che gli extraprofitti delle sole aziende energetiche valgono 42 miliardi e con il 25% - circa 10,5 miliardi - ci ha coperto i 200 euro per i redditi fino a 35 mila euro lordi, con il 100% potrebbe distribuire altri 600 euro per mangiare e vivere nei prossimi mesi quando la situazione precipiterà. La dignità viene prima dei profitti e degli extraprofitti. Non si capisce per quale motivo non si possano toccare".

Il prossimo 14 settembre a Bologna, con migliaia di delegate e delegati della Cgil, la Confederazione lancerà le sue proposte prima del voto, chiedendo la riforma del fisco, del lavoro e delle pensioni e della loro rivalutazione. Per cancellare le leggi sbagliate degli anni passati. "Il sindacato, sottolinea Landini, "non ha governi amici o nemici". E ancora: "Ci siamo battuti in cinque anni con tre governi diversi, ma non abbiamo cambiato le nostre idee su salario minimo, legalità, precarietà, lavori gravosi. Sono i partiti che prendono pezzettini delle nostre proposte, non il contrario. Ma Quota 100 non ha risolto molto e nessuno ha toccato la Fornero, per cui ora a gennaio c'è uno scalone. La Flat tax è iniqua e non progressiva: lo diciamo da sempre". E chiede al premier Draghi di convocare i sindacati per discutere insieme.

Infine la crisi energetica. "Già da maggio - ricorda Landini - i sindacati avevano chiesto al governo di aprire un tavolo straordinario sulle politiche energetiche. Siamo di fronte a un passaggio epocale che riguarda il futuro della nostra manifattura. Abbiamo bisogno di uscire dalle fonti fossili, eppure ci sono decine e decine di imprese pronte a investire sulle rinnovabili con le pratiche bloccate. Non si può  dire che tutto sta cambiando e poi non cambia nulla. Anzi con il rischio di tornare indietro".