Nel pieno dell'estate, nei giorni di ferragosto, come sempre il turismo italiano conosce il suo picco. E come sempre si pone il problema delle tutele di tutti coloro che ci lavorano. Una questione che va avanti da tutta l'estate, naturalmente, e si impone con rinnovata forza nel nostro tempo, ovvero nel mondo post-pandemia che dovrebbe ripartire garantendo più dignità. Invece non è così. La Filcams Cgil ha avviato una lunga e articolata campagna sul turismo, chiedendo in pratica la riforma del settore: #TurismoSottoSopra è il titolo dell'iniziativa, non a caso, perché si vuole rovesciare la logica che governa la filiera. E ripartire all'ìnsegna dei diritti.

L'obiettivo, ha spiegato il sindacato di categoria, è accendere i riflettori sul lavoro stagionale, invitando a mettere il "turismo sottosopra" (appunto), ossia ridare valore a un lavoro afflitto da condizioni difficili e non più tollerabili. Per fare questo due camper stanno attraversando l'Italia, anche in queste ore, con l'obiettivo di ricordare a chi lavora quali sono i diritti e come esigerli. La Filcams aveva già lanciato la campagna "Destinazione Sud", dedicata alle regioni del Mezzogiorno, con analisi e prospettive per la rinascita del settore. Ora il cammino prosegue.

I camper della Filcams tracciano per l'occasione un doppio itinerario, con due punti di partenza agli estremi del Paese: uno ha preso le mosse da Caltagirone, in Sicilia, e l'altro da Bolzano, in Alto Adige, per attraversare l'Italia del turismo e incontrare le sue lavoratrici e i suoi lavoratori.

Gli stagionali, già segnati dalla precarietà, sono i più colpiti dalla profonda crisi che ha investito il settore con la pandemia. Retribuzioni scarse, turni massacranti, riposi settimanali negati, straordinari non pagati, contratti nazionali elusi. Questa la realtà predominante di un settore dove il lavoro irregolare tocca il 70%, quello precario il 40% e a tempo parziale il 60%.

Anche per questo sono particolarmente stridenti le polemiche sulla presunta mancanza di personale, che abbiamo letto sulla stampa soprattutto a inizio stagione. In questo modo, ricorda sempre la Filcams, si vorrebbe attribuire la carenza di addetti al reddito di cittadinanza, senza considerare la sempre più scarsa attrattività di posizioni lavorative con professionalità non riconosciuta, che sconfinano nello sfruttamento.

Quest'anno, per la prima volta dall'inizio dell'emergenza sanitaria, il mondo del turismo ha recuperato terreno, ma le condizioni di lavoro non sono migliorate, anzi le aziende puntano sulla riduzione del costo del lavoro per bilanciare le perdite dei due anni precedenti. A farne le spese sono sempre lavoratrici e lavoratori.

È necessario e urgente avviare un profondo cambiamento: da qui l'esigenza di mettere il turismo sottosopra. "Per approdare a una nuova normalità, - ha spiegato Fabrizio Russo, segretario nazionale della categoria, presentando la campagna - a un lavoro nuovo e a un nuovo modello di filiera più sostenibile e responsabile, con l’obiettivo di determinare, anche attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, le condizioni per un'occupazione stabile, regolare e dignitosa”.

Nello specifico, la campagna fornisce una serie di informazioni: dal contratto alle modalità di assunzione, a orario di lavoro, ferie, permessi, malattia e infortunio; dalla corretta retribuzione alle procedure per richiedere la Naspi alla fine del periodo di lavoro. La meta del viaggio è unica per entrambi i camper: salari, diritti e dignità per chi lavora.