La Cgil e Legambiente contro il termovalorizzatore a Roma. "Le nostre analisi sulla gestione dell'intero ciclo dei rifiuti a Roma convergono: da molti anni denunciamo ritardi e chiediamo una gestione virtuosa dell'intero ciclo. Per questo siamo colpiti che il dibattito si sia sviluppato in modo così inadatto ad approfondire il ragionamento su un settore per sua natura estremamente complesso". Lo dicono, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio e Legambiente Lazio.

"Da decenni - continua la nota - il problema dei rifiuti si trova al centro delle politiche economiche e delle scelte politiche che tutti i governi sono tenuti a fare. Le direttive europee al riguardo, così come le conferenze che si tengono a livello mondiale, danno indicazioni sempre più puntuali che fanno diretto riferimento a recupero, riuso e riciclo dei materiali derivanti dai rifiuti e alle necessarie innovazioni tecnologiche. Tutto questo permette di dare risposte adeguate a un problema che si inserisce appieno nella tematica più vasta e scottante della tutela dell'ambiente e, in quest'ottica, della conversione in senso ecologico delle tecnologie".

"Al contrario - continua la nota della Cgil di Roma e Lazio e Legambiente Lazio -, una realtà come quella romana, eterogenea, diversificata, così vasta e popolata, meriterebbe un investimento in progetti, confronti, innovazione e impegno politico di grande portata e di livello quanto meno nazionale. Ci sarebbe bisogno di un dibattito pubblico con associazioni, università, istituzioni, cittadini e forze sociali a tutti i livelli, per discutere di raccolta differenziata da ampliare e migliorare, recupero di materia, riprogettazione del servizio di raccolta partendo dai cassonetti di ultima generazione a elevata tecnologia (cassonetti intelligenti) ma ancor prima dalla diffusione del Porta a Porta. In aggiunta c'è bisogno di riorganizzare radicalmente il servizio e di traguardare nuove frontiere della differenziata, come il settore tessile o il recupero di materiali preziosi dai Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), le plastiche miste, i prodotti assorbenti per la persona, le terre da spazzamento e i centri del riuso".

"Ci preoccupa che gli sforzi non siano indirizzati verso una necessaria riorganizzazione radicale di Ama, oggi senz'altro non in condizione di raggiungere gli obiettivi per ora solo annunciati, né di garantire condizioni di lavoro decorose né di provvedere alle necessarie assunzioni - prosegue la nota del sindacato con Legambiente -. Abbiamo espresso la nostra contrarietà al progetto di un nuovo termovalorizzatore. Continueremo a lavorare insieme per condividere proposte e azioni per una gestione condivisa del ciclo dei rifiuti e per attuare un'economia realmente circolare e sostenibile. Poniamo la necessità che si lavori, a livello romane e nazionale, per una considerevole riduzione a monte della produzione dei rifiuti- dicono ancora Cgil e Legambiente -. Chiediamo che si abbandoni un progetto di inceneritore mastodontico e profondamente anacronistico, che si ragioni a tutto tondo dell'intero ciclo dei rifiuti, che si coinvolgano sindacati, associazioni e comitati per superare il problema dei rifiuti in modalità moderne e orientate al futuro, allo scopo di attuare un progetto romano che diventi un'avanguardia dell'economia circolare in Italia e in Europa", conclude la nota.