Due giorni di interventi, dibattiti, votazioni che vedranno protagonisti gli iscritti e le iscritte della Filt nell’assemblea di organizzazione che la categoria ha programmato per il 18 e 19 gennaio a Roma, in vista dell’assemblea organizzativa della Cgil. Per il segretario generale, Stefano Malorgio, "L'appuntamento rappresenta un'importante occasione di riflessione su quale modello di sindacato vogliamo mettere in campo per rispondere alle sfide contrattuali e di rappresentanza dei lavoratori, in un mondo radicalmente mutato dopo la pandemia. Nel percorso offerto dall’Assemblea organizzativa della Cgil – prosegue – abbiamo avviato una riflessione specifica sulla categoria, all’interno degli spazi di autonomia della nostra federazione e in coerenza con le scelte della confederazione, definendo i traguardi da raggiungere nei prossimi anni.

Segretario, quali sono questi traguardi? 
Ci siamo dati degli obiettivi a lunga scadenza per il prossimo quadriennio: rendere sostenibili le strutture della categoria a tutti i livelli sul piano economico e organizzativo e incrementare l’attuale presenza di iscritti nel comparto in termini percentuali rispetto agli addetti e non solo in termini assoluti, riportandoci ai livelli complessivi del 2014 (la Filt è in costante crescita da alcuni anni ormai, ndr), realizzando nel contempo un riequilibrio anagrafico e sulle figure professionali più tipiche del trasporto.

Come il perdurare della pandemia sta complicando, se non mettendo in crisi, il lavoro sindacale?
La pandemia, da un lato, ha evidenziato come un efficace sistema di trasporto delle merci sia indispensabile per l'economia e lo sviluppo del nostro Paese; dall’altro, ha sottoposto a una crisi senza precedenti il trasporto delle persone. Le due cose devono stare assieme: la crescita esponenziale di un settore è positiva solo se governata, e non si fuoriesce dalle crisi senza una visione. Per questo, sul piano politico, è urgente dare vita a un tavolo di confronto sui trasporti e sulla logistica con il governo (ministero delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, ministero del Lavoro, ministero dello Sviluppo economico) e le parti sociali per dotare il settore di scelte strategiche, nel quadro di un miglioramento delle condizioni dei lavoratori nel comparto.

Quali sono i nodi (e le vertenze contrattuali) da sciogliere nel 2022: in quali comparti dei trasporti è più urgente intervenire?
Prima di tutto, nei settori in cui vi sono contratti da rinnovare: penso al ccnl Mobilità/Attività ferroviarie e a quello del Trasporto pubblico locale, tutti scaduti dal 2017. Sul Tpl, è necessario rispondere a un'emergenza salariale tale per cui non si trovano più lavoratori che vogliano fare questo mestiere. Nella stessa logica, va definita una specifica piattaforma rivendicativa sull’autotrasporto. Aggiungo la necessità di gestione della crisi del trasporto aereo, che non è assolutamente risolta e dove sono indispensabili strumenti di programmazione di medio periodo.