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L'indagine

Pubblica amministrazione: la formazione è centrale

Smart working © Marco Merlini Roma, 26 ottobre 2020 E' fortemente raccomandato l'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori privati. Lo prevede il nuovo Dpcm con misure anti Covid firmato nella notte dal governo
Foto: Marco Merlini
Emanuele Di Nicola
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Il questionario online di Fp Cgil e Forum PA, condotto tra gli iscritti della piattaforma sui concorsi pubblici. Per la maggioranza la crescita professionale è più importante della stabilità e della retribuzione. Sorrentino, Fp: "Progetto di successo, esempio di sindacato digitale. Serve un nuovo paradigma pubblico con la persona al centro"

La crescita professionale e l'aggiornamento delle proprie competenze sono centrali per coloro che vogliono entrare nella pubblica amministrazione: in una parola, la formazione. È quanto emerge da un'indagine online promossa dalla Fp Cgil e dal Forum PA. Il questionario è stato condotto tra gli iscritti alla piattaforma concorsipubblici.fpcgil.it, un'iniziativa realizzata proprio da Fp e FPA. Nello specifico, gli iscritti sono oltre 3.000, tra cui due terzi non lavoratori pubblici, molti giovani in cerca di prima occupazione: nel 2021 si sono registrati 714 mila accessi e 2,7 milioni di pagine visualizzate, contro 1,3 milioni del 2020. Questa è stata la platea coinvolta nel sondaggio.

Ecco quanto emerso: la stabilità e la buona retribuzione non sono tra le motivazioni e le aspettative principali che spingono a lavorare nel pubblico. In misura maggiore pesano l’aderenza al proprio percorso di studi, le opportunità di crescita professionale e la possibilità di ricevere formazione e aggiornamento continuo, dopo l'ingresso nel settore.

Perché si partecipa a un concorso pubblico? Principalmente per l’aderenza al percorso di studi e alla propria formazione professionale e personale (46%). In secondo luogo per la percezione di stabilità e sicurezza associata al posto di lavoro pubblico (42%). il 17% fa questa scelta perché si riconosce nel senso di “missione” verso il pubblico servizio che la Pa e i suoi dipendenti sono chiamati a svolgere.

Nell'analisi di quanto contano alcuni aspetti specifici (retribuzione, formazione, sede di lavoro), è stato chiesto ai partecipanti di assegnare ai fattori un voto da 1 a 5. Il risultato è che formazione, aggiornamento continuo e crescita professionale sono gli aspetti promossi con i voti più alti nella maggior parte dei casi (circa 60% e 57% di rispondenti).

Poi una domanda rivolta al futuro: quale visione per la Pa di domani? Secondo i partecipanti, i cambiamenti che le norme prospettano potrebbero migliorare le politiche di assunzione, ridefinendo le procedure per individuare i bisogni del personale (68%) e rivedendo le procedure dei concorsi, attraverso prove più orientate a verificare le competenze trasversali (61%). Il 68% degli utenti crede che il processo di rinnovamento possa migliorare, anche incentivando l’esodo di persone vicine all’età pensionabile e con professionalità non adeguate. Il 60% dei rispondenti vede nella digitalizzazione delle procedure concorsuali uno strumento per snellire il lavoro e innovare la Pa.

Il tema della formazione è dunque centrale. Oltre il 90% degli intervistati ha preparato o sta preparando un concorso formandosi in piattaforma, integrando spesso (77% dei corsisti) la formazione online con quella sui manuali. Il 94% è soddisfatto dell’offerta formativa, che comprende lezioni con i docenti, video lezioni animate e batterie di questionari sullo schema delle prove dei concorsi: una vera e propria simulazione di quello che accade durante una selezione pubblica. Per il prossimo anno, inoltre, il progetto della Fp Cgil crescerà la progettazione di un’area riservata, che permetterà a ogni utente di selezionare da una "biblioteca dei saperi" i contenuti formativi a cui è interessato. Un progetto in linea con le aspettative: il 55% dei partecipanti apprezza questo tipo di servizio.

A fare il punto sulla pubblica amministrazione è Gianni Dominici, direttore generale del Forum PA, conversando con Collettiva. "In questo momento c'è una Pa in fase di transizione e cambiamento - afferma -: dopo tanto tempo è stata rimessa al centro dello sviluppo del Paese, soprattutto con le risorse europee e il Pnrr". Nell'indagine di Fp e del Forum, quindi, "il lavoro pubblico viene visto come un contesto in cui sono riconosciute le proprie competenze: questa è la nota positiva. Quella più negativa è che il pubblico non svolge ancora un ruolo di problem solving, ovvero il Paese non vi si affida in termini di competenze e per le soluzioni dei problemi".

Su questo aspetto è necessario migliorare, secondo Dominici: "Dobbiamo portare nella Pa dei talenti, introdurre giovani che vogliono avere ruolo attivo. Nell'attuale fase storica il pubblico deve diventare un soggetto cardine, che sappia valorizzare i talenti per migliorare attività e innovazione. In altre parole, oggi non abbiamo bisogno di burocrati, ma di persone che entrano nel settore per sostenere le grandi sfide e complessità che abbiamo davanti. Non si tratta semplicemente di un pubblico che svolga il suo lavoro, il ruolo di servizio: bisogna uscire dalla cultura dell'adempimento ed entrare nella cultura della soluzione. Speriamo che la nostra indagine - l'anno prossimo - dimostri che anche su questo la percezione è migliorata".

"Le pubbliche amministrazioni sempre di più rispondono a missioni diverse, complesse, che presuppongono grande propensione al cambiamento, all’innovazione e all’integrazione operativa e soprattutto di programmazione". Così esordisce la segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino. "Il lavoro - quindi - reagisce a queste trasformazioni che attengono i profili, i compiti, i servizi con una domanda di competenze, flessibilità organizzativa, valorizzazione professionale". In questo senso "il questionario mette in evidenza nodi cruciali, quali la formazione e le aspettative legate alla carriera, a cui stiamo dando risposta nei contratti collettivi che stiamo rinnovando. La loro parte più importante è proprio la riforma de l’ordinamento professionale e il nuovo sistema di classificazione". 

Inoltre, prosegue Sorrentino, "incarichi e progressioni possono essere funzionali alla trasformazione: dobbiamo passare da una pubblica amministrazione che lavora per procedure ad una pubblica amministrazione che programma per obiettivi le proprie azioni, ne valuta gli esiti e risponde ai bisogni dei cittadini con appropriatezza, velocità, prossimità. Investendo sul lavoro delle persone e su un nuovo patto di cittadinanza, in cui pubblico sia valore collettivo e universale". 

Il successo del progetto di Fp Cgil con FPA, dunque, "riguarda sia la piattaforma di preparazione ai concorsi, che i corsi per le progressioni che la formazione relativa all’acquisizione di soft skills o aggiornamento professionale. Questo è fare sindacato digitale, sindacato di innovazione, sindacato di prossimità. Soprattutto inclusione e promozione del valore delle competenze professionali e delle conoscenze individuali, come parte di un progetto più ampio di finalizzazione cognitiva del settore pubblico al servizio di una visione fortemente valorizzante di tecnologie, fattore umano e modelli organizzativi che rompono gli schemi di verticalizzazione e promuovono cooperazione e partecipazione". 

"Siamo molto soddisfatti - conclude Sorrentino - che azione sindacale, sentire delle lavoratrici e dei lavoratori, contrattazione collettiva trovino corrispondenza, perché sono un potenziale enorme per un nuovo paradigma di pubblica amministrazione con al centro la persona che lavora per il benessere delle persone e investe su di esse".