"Dopo lo sciopero e la manifestazione di ieri che ha visto una massiccia adesione di lavoratori e lavoratrici di Italpizza e che ha determinato una significativa riduzione di oltre il 50% della produzione, ancora una volta le dichiarazioni dell’azienda a mezzo stampa non danno risposte alle domande poste dallo sciopero: i lavoratori dell’appalto Evologica rivendicano il rispetto integrale dell’accordo sottoscritto nel 2019 da loro approvato. I lavoratori di Evologica devono essere tutti trasferiti in Italpizza il 1° gennaio prossimo, senza soluzione di continuità e senza discriminazioni, e l’azienda deve applicare integralmente il ccnl dell’industria alimentare. Ormai l’abitudine di questa impresa, quando non ha risposte, è di buttarla in caciara, creando ulteriore confusione". Così la Cgil di Modena in un comunicato.

"A queste domande dovrebbe rispondere l’azienda e non continuare su provocazioni inutili che non fanno altro che esacerbare gli animi. Le vere vittime di tutta questa situazione sono i lavoratori che per poco più di mille euro al mese devono lavorare per vivere e per fare valere i loro diritti sono costretti a manifestare, mentre l’impresa può tranquillamente non rispettare gli accordi e consulenti e dirigenti possono tenere atteggiamenti provocatori nei confronti di chi ha manifestato, senza che a loro succeda nulla! Al presidio di ieri non è stata esercitata alcuna violenza nei confronti dei lavoratori, né è stata fatta ostruzione all’ingresso a loro, come a dirigenti e consulenti, a nessuno infatti è stato impedito di entrare al lavoro", prosegue il sindacato.

"Siamo di fronte a un’azienda che continua a fare utili, anche perché ha beneficiato di un basso costo del lavoro tramite il sistema degli appalti. Perciò, la Cgil ha inviato una lettera a tutti i partiti politici locali e ai gruppi consiliari del Comune di Modena per un incontro da tenere lunedì 15 novembre, presso la sede della Cgil, alle 16, per chiarire ciò che sta avvenendo in Italpizza e chiedere loro di prendere posizione. Alla politica e alle istituzioni locali, la Cgil chiede di mobilitarsi perché sia attuato l’accordo del 2019 così come firmato dai confederali e approvato dai lavoratori e che al tavolo siano coinvolte tutte le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto l’accordo del 2019. L’azienda non può scegliersi l’interlocutore: il sindacato che rappresenta i lavoratori lo scelgono gli stessi lavoratori e non l’impresa, e la Cgil è di gran lunga la prima organizzazione in azienda", conclude il sindacato.