A 73 anni è venuto a mancare Luigi Mariucci, Colpito dal covid, il giuslavorista non ce l'ha fatta. Una vita dedicata tutta al diritto del lavoro e all'insegnamento. Professore in diversi atenei Mariucci aveva insegnato presso le università Alma Mater di Bologna, Urbino-Ancona, Venezia Ca' Foscari, Calabria, Nantes, Parigi, Castilla-La Mancha, Montevideo e San Paolo. Condirettore della rivista "Lavoro e diritto, era stato negli anni impegnato anche in politica come assessore regionale in Emilia Romagna dal 1993 al 2000.

Un percorso il suo che più volte ha incrociato quello della Cgil. A ricordarlo è stato lo stesso segretario generale della confederazione Maurizio Landini“Con Luigi Mariucci se ne va un grande intellettuale, che ha saputo sempre coniugare il rigore dell’analisi scientifica con l’esplicita adesione alle ragioni del lavoro e della sua dignità. Fin dalla sua prima monografia sul collocamento agricolo, passando per i saggi raccolti nel volume ‘Dopo la flessibilità cosa?’, ai numerosi articoli e pubblicazioni sulla rivista ‘Lavoro e Diritto’ Luigi Mariucci - ha precisato il leader della Cgil - ha avuto sempre a cuore le ragioni del lavoro, non smettendo mai di esaminare quanto della realtà veniva mutando e quanto quei mutamenti interrogassero e stimolassero a cambiare le organizzazioni che storicamente erano sorte a rappresentanza e difesa del lavoro”.

Landini ha poi ricordato anche "la sua attenta partecipazione alla Consulta giuridica della Cgil nella quale, dal 1987 al 1995, è stato responsabile della Commissione tematica su rappresentatività, democrazia e regole sindacali. Inoltre, Mariucci ha contribuito all’elaborazione sia delle quattro leggi di iniziativa popolare del 2002-2003 che della Carta dei diritti universali dei lavoratori e delle lavoratrici del 2015-2016In tutti i momenti in cui più aspro è stato l’attacco alle ragioni del lavoro, Luigi Mariucci non ha mai fatto mancare la sua competenza e la sua qualità di studioso e di giurista militante. Rilevantissima inoltre la sua attività accademica, tra le università di Venezia e Bologna. Mancherà alla Cgil e a tutti i progressisti la sua capacità d’analisi profonda, sottile e appassionata, la sua determinazione condita di ironia. Sarà impegno della Cgil tutta proseguire sul sentiero battuto da Mariucci: tenere sempre insieme prospettiva ideale e capacità d’azione per cambiare il presente”.

"Una delle menti più brillanti della scuola giuslavoristica bolognese" - ricordano dalla Cgil Emilia Romagna - "Un amico del sindacato il cui pensiero e i cui principi hanno contribuito ad affermare il diritto del lavoro nel nostro Paese, a favore dei più deboli e per l'equità sociale"