Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm, riunite presto questa mattina (8 ottobre), rilanciano le richieste arrivate dalle tute blu delle fabbriche italiane dopo il no di Federmeccanica a contratto e aumenti. Il prossimo 5 novembre, a distanza di un anno da quando è stata presentata la piattaforma unitaria per il rinnovo, si terrà uno sciopero generale. Quattro ore di stop che si aggiungono ad altre due da tenersi immediatamente attraverso assemblee nei luoghi di lavoro.

Prestestuosa e gravissima - dicono i leader dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil - la posizione di Federmeccanica che. dopo aver detto che sul contratto non avrebbe investito "un euro in più dell'inflazione". ha di fatto rotto il tavolo di trattativa traducendo in un atto concreto l'attacco sferrato dal presidente di Confindustria nei giorni scorsi. "Dopo averlo fatto per difendere la salute e la sicurezza nei momenti peggiori della pandemia, oggi torniamo a scioperare per l'industria, per il Paese, per l'occupazione, per i salari" - ha dichiarato in conferenza stampa Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil - "Noi vogliamo il contratto e protestiamo per riaverlo e per ritornare a trattare. Il nostro obiettivo è ridistribuire la ricchezza a tutti i lavoratori e uscire dalla stagnazione".