L’impegno lo aveva preso la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: entro 100 giorni dal suo insediamento si sarebbe dovuto metter mano a una direttiva sulla trasparenza salariale tra uomini e donne. L’ambizione in realtà era più grande, rivedere l’intera strategia sulla parità tra i generi. Poi la pandemia e il rischio che tutto si fermasse. Si sono mobilitati i sindacati, italiani ed europei, a cominciare dalla Cgil e dalla Fp per scongiurare il rischio di un rinvio della discussione. Le pressioni hanno ottenuto il proprio scopo: lo scorso 28 maggio è stato pubblicato il programma di lavoro europeo è vi è l’impegno a mantenere fede a quanto annunciato.

I sindacati salutano positivamente: “Bloccato il tentativo di rinvio della discussione della direttiva sulla trasparenza salariale da parte della Commissione Europea. Accolta nei fatti la nostra richiesta di non sospendere i lavori sulla direttiva per la trasparenza delle retribuzioni e l’intera Strategia per la parità di genere, nessun accantonamento della discussione”. Ad affermarlo sono Fp Cgil e Cgil.

L’impegno delle donne in questa fase di pandemia, proseguono, “non è mai venuto meno. Sono loro che hanno affrontato, senza mai tirarsi indietro, tutta la fase acuta negli ospedali, nei centri residenziali, nei servizi sociali. E sono sempre loro che hanno gestito il lavoro domestico, di assistenza e di cura per anziani e bambini. Settori questi che sono stati messi a dura prova durante la crisi di Covid-19 e hanno dimostrato ancora una volta il ruolo essenziale dei servizi pubblici nella società. Sappiamo che in tutti questi settori gli occupati sono perlopiù donne, e sappiamo altrettanto bene che si tratta di settori sottovalutati e con paghe più basse, anche rispetto ad altri in cui prevale la presenza maschile”.

Per queste ragioni, concludono Fp Cgil e Cgil, “riteniamo fondamentale che la Commissione Europea proceda con i lavori sulla Direttiva". Le donne sono fondamentali per la ripartenza e dell’Italia e dell’Europa e garantire il giusto salario pari a quello degli uomini, come favorire e incentivare l’occupazione femminile sono le strategie da mettere in campo a Bruxelles e a Roma.