Ha perso la vita a causa di una scarica elettrica all’interno di una cartiera. La vittima è un operaio di 59 anni deceduto mercoledì 27 maggio all’interno della Progest di Mesola, in provincia di Ferrara. Sulla dinamica sono in corso gli accertamenti della Medicina del lavoro di Ferrara, intervenuta a Mesola insieme ai vigili del fuoco del distaccamento di Codigoro, i carabinieri di Mesola e i sanitari. 

La Camera del lavoro di Ferrara esprime vicinanza al dolore dei familiari: “Registriamo l’ennesima vittima innocente di un nuovo drammatico infortunio sul lavoro. Prima di pronunciare qualsiasi commento su cause e responsabilità – dicono dalla segreteria confederale – riteniamo opportuno attendere i risultati dei riscontri avviati dalle autorità competenti. Tuttavia ci sentiamo in dovere sin da ora di fare alcune considerazioni”. 

“La salute dei lavoratori nel nostro territorio – precisa la Cgil locale – poggia su delicati e fragili equilibri, al di là dell'attuale emergenza sanitaria, che ne accentua la precarietà. La salute è sempre a rischio di essere violata, essendo parte di un contratto in cui troppo spesso si privilegiano gli aspetti legati ad interesse e profitto. Lo dimostrano i dati degli infortuni e delle malattie professionali, entrambi in trend di crescita nel 2019; e anche le stime degli infortuni mortali che segnano un +17% nel periodo ricompreso tra il 2014 e il 2018, e una lieve flessione, ma non la rarefazione sperata, nel 2019. La morte sul lavoro è una tragica realtà che impone di agire per ridurre lo scarto enorme tra regole e applicazione delle regole. Vanno introdotti elementi di maggior giustizia, ma non c'è giustizia se manca la sensibilità sociale e politica di ritenere la morte sul lavoro un problema grave, di tutti”.